La Stampa, 24 aprile 2023
La pioggia artificiale
Gli stregoni della pioggia accorrono in aiuto del fiume Colorado. I personaggi in questione non sono leader tribali impegnati in danze propiziatorie volte a stimolare le precipitazioni, come quelli raccontati nelle pellicole hollywoodiane. Si tratta bensì di guru della scienza che davanti alla siccità che sta disseccando il lungo corso d’acqua e i suoi affluenti, intervengono per conto del governo federale creando pioggia artificiale. Il Bureau of Reclamation, l’ente che si occupa della gestione dell’acqua negli Stati Uniti, si è alleato con Utah, Colorado e Wyoming, per «inseminare» le nuvole e aumentare la quantità di pioggia. Il tutto con una sovvenzione di 2,4 milioni di dollari volta a finanziare il «cloud seeding», un metodo di modifica del clima che utilizza aerei e cannoni a terra per sparare cristalli di ioduro d’argento nelle nuvole, attirando l’umidità sulle particelle che cadono sotto forma di neve e pioggia aggiuntive.
La misura federale, spalmata su due anni, arriva in un momento assai drammatico per l’ecosistema della regione che viene bagnata dal fiume Colorado i cui bacini idrici chiave hanno raggiunto minimi storici nei livelli di acqua. Dinanzi a tale scarsità le città e le industrie dell’ovest che fanno affidamento sulla disponibilità idrica del fiume, caratterizzate in questa fase da forte espansione, non riescono ad adeguare il loro consumo idrico a forniture sempre più ridotte. «Questo denaro è benedetto, dobbiamo solo capire come utilizzarlo per massimizzarne i vantaggi», spiega Andrew Rickert, che coordina il programma di inseminazione delle nuvole per il Colorado Water Conservation Board. Il finanziamento sarà impiegato per una serie di iniziative come l’aggiornamento dei generatori (che sono i motori del «cloud seeding») e l’utilizzo di aerei per seminare nuvole in parti chiave del bacino del fiume.
In realtà il ricorso agli «stregoni della pioggia» non è una novità. Nell’Upper Colorado River Basin, Utah e Colorado inseminano nuvole da decenni. Il Wyoming ha quasi un decennio di esperienza e il New Mexico ha recentemente iniziato ad approvare i permessi per la inseminazione nella parte orientale dello Stato, caratterizzata da climi più caldi. Colorado, Utah e Wyoming spendono ciascuno tra 1 milione e 1,5 milioni all’anno in questo senso, mentre le autorità statali di Salt Lake City hanno da poco deciso di ampliare i propri investimenti nei programmi di «cloud seeding» nel bilancio statale del prossimo anno, stanziando oltre 14 milioni di dollari. Numerosi studi indicano che l’inseminazione delle nuvole può aggiungere dal 5% al 15% in più di precipitazioni dalle nuvole temporalesche. «Le ricerche degli ultimi dieci anni sembrano aver rimosso ogni dubbio sul fatto che l’inseminazione delle nuvole sia un modo sostenibile ed efficace per aumentare il manto nevoso e le conseguenti risorse idriche», dice Frank McDonough, scienziato del Desert Research Institute.
La prolungata siccità che sta colpendo gli Stati occidentali e sud-occidentali, col conseguente prosciugamento dei bacini idrici e del fiume Colorado ha assunto dimensioni drammatiche tali da costringere l’amministrazione di Joe Biden a intervenire per prevenire l’irrimediabile problema noto come «deadpool». Si tratta del punto in cui un bacino non ha più abbastanza acqua per scorrere a valle della sua diga, impedendo così il funzionamento delle turbine della diga. Dopo mesi di infruttuose trattative tra gli Stati che dipendono dal fiume il governo federale ha proposto di mettere da parte i precedenti legali e salvare ciò che resta del fiume tagliando uniformemente le assegnazioni idriche, riducendo l’acqua erogata in California, Arizona e Nevada di ben un quarto. L’uso eccessivo di acqua e una siccità che si trascina da 23 anni, aggravata dal cambiamento climatico, hanno minacciato di provocare danni in tutto l’ovest. Il Colorado fornisce acqua potabile a 40 milioni di americani e a due Stati del Messico e irriga terreni agricoli per oltre 22 mila km quadrati. L’elettricità generata dalle dighe sui due bacini idrici principali del fiume, il lago Mead e il lago Powell, sostiene i consumi di milioni di case e aziende. Ma le portate del fiume sono diminuite di un terzo rispetto alle medie storiche, innescando conseguenze sui flussi idrici che rischiano di portare alla catastrofe ambientale.