la Repubblica, 23 aprile 2023
Lo stress fa invecchiare
Non serve chiedere quanti anni hai. Basta domandare quanto sei stressato. Il peso della vita infatti può influire sulla sua durata. Se era risaputo che forti stress accelerassero l’invecchiamento, ora si è scoperto che è vero anche il contrario: terminato l’affaticamento, l’orologio del nostro corpo torna a rallentare e riporta l’organismo alla giusta età.
Il meccanismo ha una base biologica sofisticata, che i ricercatori di Harvard e della Duke University descrivono su Cell Metabolism. Nello studio usano topi di laboratorio e individui sottoposti a interventi chirurgici o con malattie come il Covid grave, oltre a donne in gravidanza. «La nostra scoperta che l’età è fluida, fluttuante, malleabile, contrasta con la convinzione che l’età biologica possa procedere in un’unica direzione», scrivono i ricercatori. Il succo è che le curve strette della vita ci portano inevitabilmente a invecchiare, ma i sentieri pianeggianti fanno tornare indietro (provvisoriamente) la freccia del tempo. Terminata la malattia, superata l’operazione, messo al mondo il bambino, il corpo ringiovanisce come se anche al corpo si potesse applicare una sua peculiare teoria della relatività.
Per calcolare l’età biologica – il vero grado di invecchiamento delle cellule – dieci anni fa fu messo a punto un meccanismo che si chiama orologio epigenetico.
«La doppia elica del Dna – spiega Giuseppe Novelli, genetista dell’università di Roma Tor Vergata – ha una sorta di vestito, una conformazione che varia col tempo e le vicende della vita, cui diamo il nome di epigenetica». Dall’epigenetica dipende quali geni vengono attivati fra i circa 20 mila che abbiamo in dotazione. Osservando la consunzione del “vestito” del Dna, l’orologio epigenetico misura l’età delle cellule dell’organismo con differenze anche di 5-6 anni rispetto all’età anagrafica. «I test epigenetici non sono complicati da eseguire» spiega Novelli. «Il mercato ci si è subito gettato. Sono diffusi soprattutto tra gli sportivi, ma non si può certo chiedere a questi esami di prevenire l’invecchiamento».
I ricercatori hanno osservato l’orologio biologico dei loro volontari prima e dopo gli eventi stressanti,misurando il loro procedere avanti e indietro. «I cambiamenti – scrivono – possono avvenire anche in pochi giorni» dopo il parto, l’operazione o la malattia. Il fatto che i volontari sottoposti a chirurgia d’urgenza avessero in media 77,9 anni indica che «l’orologio può regredire anche in persone di età avanzata».
La ricerca ha misurato l’azione dello stress sulle lancette della vita, ma anche altri fattori influenzano l’età biologica. «L’esercizio fisico è un vero e proprio farmaco che modifica l’epigenetica delle cellule dei muscoli» spiega Novelli. «La restrizione calorica (una dieta molto povera) ha effetti ringiovanenti dimostrati in diverse specie animali, come il trapianto del microbioma (i batteri dell’intestino) o delle staminali del sangue». La genetista americana Danielle Reed diceva che i geni sono scritti a penna, l’epigenetica a matita. Cambiare i primi è difficile. Per i secondi bastano invece l’ambiente, lo stile di vita o il benessere psicofisico. «Alle coppie che desiderano figli – dice Novelli – consigliamo di adottare pratiche salutari per ottimizzare l’epigenetica dei loro gameti. Il consiglio vale per uomini e donne. Fare sport, smettere di bere e fumare alcuni mesi prima del concepimento fa del bene al bambino prima ancora che inizi il suo percorso nella vita».