la Repubblica, 23 aprile 2023
Il piano cinese per conquistare lo spazio
La Cina sta sperimentando tecniche per compromettere i satelliti di altre nazioni: cyber-ordigni in grado di paralizzare i sistemi orbitanti da cui dipendono comunicazione, navigazione ma anche gli apparati di puntamento di missili e droni. È una minaccia di cui si discute da anni, che adesso ha trovato il timbro dell’ufficialità nei dossier Usa top secret diffusi su Discord da un aviere ventenne. Uno dei rapporti – esaminato dal Financial Times – contiene un resoconto della Cia sui piani di Pechino per “prendere il controllo” delle reti spaziali “bloccandole, sfruttandole o dirottandole”. Operazioni che non appaiono remote: il conflitto ucraino ha inaugurato l’era delle guerre stellari, portando il confronto militare fuori dall’atmosfera.
Poche ore prima dell’offensiva dei tank, i russi hanno scatenato attacchi cyber per mettere fuori uso le centrali informatiche che hanno la gestione dei satelliti, mirando all’operatore Usa, Viasat: secondo gli ucraini si è trattato di “un colpo catastrofico” che ha mandato in tilt centinaia di terminali utilizzati dalle forze armate. PerFT, i virus usati dai tecnici di Mosca avrebbero contagiato pure l’infrastruttura in altri Paesi, inclusa l’Italia, provocando ad esempio la paralisi di centinaia di generatori eolici in Germania. Kiev avrebbe poi riorganizzato le trasmissioni militari grazie ai satelliti SpaceX di Elon Musk. E la risposta russa sono stati gli apparati mobili di jamming Tirada-2 che inoltrano ondate di segnali sulle stesse frequenze nel tentativo di mandarne in tilt il funzionamento.
I cinesi invece vogliono ottenere qualcosa di più avanzato: penetrare nei computer che gestiscono i satelliti, per spegnerli o spostarli dalla loro orbita – col rischio di farli scontrare con altri satelliti – o servirsene per i propri scopi. E questo è solo uno degli strumenti concui Pechino cerca di conquistare la supremazia spaziale. «Lo spazio è un punto d’orgoglio politico per lo sviluppo cinese perché è il settore in cui dagli anni ’90 è avvenuto un vero decoupling», commenta Alessandro Aresu, autore di libri sulla competizione hi-tech Usa-Cina. «La filiera Usa per ragioni di sicurezza nazionale ha reciso da tempo i rapporti con quella cinese. È un settore che, al di là dei singoli programmi di esplorazione,soprattutto lunare, conta perché ha grande influenza politica».
In tutto il mondo si cercano soluzioni tecnologiche per blindare i satelliti dal rischio di incursioni informatiche. Taiwan analizza le attività russe in Ucraina per capire come proteggere le reti di trasmissione. Molte ricerche siconcentrano sulle comunicazioni quantistiche, immuni da infiltrazioni cyber, settore in cui Pechino è all’avanguardia: «Ci sono stati grandi investimenti scientifici, guidati dal fisico Pan Jianwei, ma la loro applicazione è tutt’altro che certa e non ha avuto conferme definitive», spiega Aresu. Intanto la costellazione di satelliti militari dell’Esercito popolare cresce: negli ultimi sei mesi ne sono stati lanciati 35 e ora conta su 347 apparati in orbita per sorvegliare e colpire le forze Usa in un futuro conflitto. Sono informazioni presentate al Congresso dal generale Chance Saltzman, comandante della Space Force Usa: «La Cina continua in modo aggressivo a investire tecnologie destinate a disturbare, ridurre e distruggere le nostre capacità spaziali».