Corriere della Sera, 23 aprile 2023
Intervista a Maddalena Corvaglia
«Avevo appena litigato con tutta la commissione all’esame di maturità classica. Ancora furiosa, ho tolto i libri dallo zaino, mi sono truccata con un orrendo mascara blu e ho preso il treno per Milano, che da Presicce mica c’era il Frecciarossa, praticamente si andava a vapore».
Destinazione: provino per Striscia la Notizia, estate 1999.
«Mi avevano già cercato per Ok il prezzo è giusto, ma avevo la terza prova scritta, quindi niente. A mandare la domanda con la foto erano stati dei miei amici, non io. Volevo diventare magistrato o avvocato come papà, che era amministrativista. Sono cresciuta dentro agli uffici del Tar, da bambina mi divertivo a mettere timbri sui fogli, il caratterino da rompiscatole c’era già, ero una piccola iena, saputella, rognosa, attaccabrighe. Però, come dice il mio caro Dario Vergassola: “Corvaglia, la Giustizia va già in vacca da sola, ci si voleva mettere anche lei?”».
Si è fatta riconoscere pure all’audizione?
«Le altre facevano stretching, provavano le pose, io invece raccontai candida che ero lì per rilassarmi dopo l’arrabbiatura all’esame, parlando a raffica con il mio bell’accento pugliese. Ripresi il treno per giù, ma arrivata a Brindisi mi richiamarono: “Torna, sei tra le prime dodici”. Passai per casa, presi una felpa e rimontai sul diretto per Milano. Un’ammazzata. Per lo stress mi spuntò un herpes gigante sul labbro».
Portò bene, la presero.
«Ero impreparata, rigida come un tronco, anche se avevo studiato danza classica, non avevo le movenze giuste e sinuose della sex-bomb, in compenso sorridevo a 89 denti».
Però tra mille Veline, tutti ricordano la coppia Maddalena Corvaglia- Elisabetta Canalis.
«Non so bene per quali meriti, forse perché la gente è cresciuta con noi, però ne sono orgogliosa. Quelle di oggi ballano molto meglio, io e Eli eravamo imbranate, pasticcione. Forse abbiamo fatto colpo perché siamo arrivate dopo la stagione delle ragazzine acerbe di Non è la Rai. Una pugliese e una sarda, con le labbrone, le tettone... Eh, a 19 anni avevo qualche chiletto in più, ho rivisto i reggiseni che portavo allora, quarta misura, adesso in una coppa sola ce le metto tutte e due».
In tre anni, dal 1999 al 2002, ne ha combinate di ogni.
«Sono scivolata dal bancone, ho dato una manata al Gabibbo facendolo cadere, strappato calze, perso scarpe. Una volta io e Eli dovevamo eseguire un doppio cambré, piegando il busto all’indietro. “Ocio alla testa”, ci avvisò il coreografo. Bang, che capocciata, una legnata pazzesca».
Mai come alla prima uscita pubblica.
«Oddio, era un premio televisivo, un Oscar non so cosa. Va avanti Eli, c’è un piccolo gradino, io non lo vedo, inciampo. Per non cadere d’istinto mi aggrappo al suo sedere e quasi la tiro giù con me. “Non vi mando più da nessuna parte”, minacciò Antonio Ricci».
Era protettivo con voi.
«Hanno sempre malignato: chissà le Veline che avranno fatto per arrivare lì. Ma va. Ricci è l’unico che non ci ha mai guardato, anche se tutte ne siamo state un po’ innamorate. Ti credo, era un figo. Ma lui zero, ci dava del lei, non ci filava manco di striscio. Come prima cosa, ci spedì a un corso di dizione. Mi chiamò sul telefono fisso per dirmi che ero stata scelta. Rispose mio fratello Tony. “Buongiorno, sono Antonio Ricci”. “E io Maurizio Costanzo”. Buttò giù. Poco dopo. “Pronto, sono sempre Antonio Ricci, cerco Maddalena”. “E io sono Pippo Baudo”. Giù di nuovo. Ricci ci prende ancora in giro».
Eli e Maddy, Maddy e Eli, la Velina bionda e la Velina bruna. Amiche per la pelle e poi di colpo non più.
«È stata una bellissima amicizia, che sia finita non toglie nulla. Con Elisabetta siamo state inseparabili e complici anche nei momenti più difficili. Durante quei tre anni insieme erano tutti convinti che prima o poi avremmo litigato, invece ci siamo sempre protette e sostenute».
Cos’è successo di tanto tremendo?
«Non lo dirò mai, è stato troppo grave per me. Quando si perde la fiducia, l’amicizia si spezza. Non sono una str…a, però tendo a non fare avvicinare troppo le persone proprio per la paura di vederle andare via. Sono guardinga, ho addosso ottanta strati di corazza, perdere qualcuno a cui tieni è dolorosissimo. Ho perso mio padre da piccola, so cosa si prova, non voglio mi ricapiti».
Il perdono non è contemplato?
«Al momento no ed è giusto così, poi mai dire mai nella vita. Però le voglio ancora bene, voglio sapere che è felice, le auguro il meglio. So che adesso ha problemi personali e mi dispiace. Parlarne male ora sarebbe becero, non si fa. Per tanto tempo ho provato una sensazione di vuoto, senza di lei, adesso mi sono abituata alla sua assenza. E ho altre amiche intorno, poche ma buone, persone speciali, le ho scelte con cura. Una? Costanza Caracciolo, gran brava ragazza».
A Striscia non trovò soltanto un’amica ma anche un fidanzato, Enzo Iacchetti.
«Enzino… ci siamo messi insieme alla fine del secondo anno, senza dirlo a nessuno. Ma sul lavoro era un disastro: se c’era lui non aprivo bocca, invece di sentirmi forte ero bloccata dall’imbarazzo. Con Bonolis e Laurenti sono tornata spigliata, cantavo le canzoni in dialetto».
Nessuno sospettava niente?
«No, perché era dal primo anno che Enzino si dichiarava innamorato di me, aveva gli occhi a cuore, se qualcuno mi si avvicinava gli tirava addosso il cellulare. Eli, lei sì che lo sapeva. A rivelarlo fu Maurizio Costanzo, che però fu molto carino, disse cose bellissime di noi».
Cosa la fece innamorare e perché finì?
«Mi colpì perché Enzino non c’entrava niente con quel mondo, era puro, di un’intelligenza superiore, colto. L’ho rivisto un anno fa nel suo locale e ho capito perché ci sono stata sei anni. Le storie però finiscono, io ci provo e ci riprovo, ma quando dico basta è basta, per noi è venuto quasi da sé, lo abbiamo deciso insieme».
Fece Operazione Trionfo con Miguel Bosè, che tanto trionfale non fu.
«Infatti la ribattezzarono “Operazione Tonfo”. A Striscia ero abituata a sentirmi in famiglia, con lui non mi sono proprio presa. Faceva il divo, si chiudeva in camerino. “Ma questo qui da dove arriva?”, mi chiedevo. E poi piangeva sempre, si emozionava per un nonnulla».
Il flirt con Morgan.
«Pochi mesi di corteggiamento, mai stati fidanzati sul serio. Stavamo insieme, poi spariva, io mi arrabbiavo e lo mandavo al diavolo, lui tornava e si ricominciava. Un giorno la vicina di casa mi avvisò: “Maddy, c’è Morgan che dorme sullo zerbino del tuo pianerottolo”. Una volta a Pasqua si presentò a casa di mia madre in Puglia, lo invitammo a pranzo. Marco è un bravo ragazzo, mi dispiace quando lo attaccano. Tremendo? Figuriamoci, è dolcissimo, ci puoi parlare di tutto senza mai annoiarti, di lui ho un bel ricordo anche se adesso ci sentiamo poco».
Ha sposato Stef Burns, il chitarrista di Vasco Rossi, da cui poi ha divorziato.
«Sei anni anche con lui, in amore c’è questo numero che ritorna. Eravamo felici, innamorati, poi non ho visto più le basi, non è andata. Ma abbiamo una bambina stupenda, Jamie, e per lei facciamo dei colloqui online con una bravissima psicologa che ci insegna a trovare un punto di incontro da genitori. E mi sta aiutando a ritrovare la stima per Stef».
L’aveva forse persa per un tradimento?
«Magari fosse stato quello».
La cerimonia la celebrò il Blasco, a Mirandola, il 28 maggio 2011.
«Quando ha fatto il discorso, diceva cose buffe e subito dopo cose profondissime, la gente rideva e piangeva, piangeva e rideva».
La sposa si presentò su una Ducati bianca.
«Un prototipo creato per me. Arrivai sgasando, scortata da Ducati nere, ma avrò percorso venti metri, per non rovinare l’acconciatura».
Del resto a 12 anni scorrazzava per le vie del paese con una Vespa 50 HP bianca coperta di adesivi, inseguita dal maresciallo.
«A papà promisi: “Compramela, lo giuro, non uscirò dal cortile”. Ci ha creduto. Riuscivo sempre a scappare perché sgusciavo tra i piloni di cemento dove l’auto del maresciallo si bloccava per forza. Mi fregò una notte di Natale, beccati in tre sul sellino: il Vespino fu sequestrato».
Si è tatuata una frase di Vasco sulla schiena: «La vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia» (Sally, 1996)
«Sotto c’è il suo autografo, ricalcato dall’originale che mi ha fatto a un suo concerto».
Non è che si è innamorata di Vasco, prima che di Stef?
«Stef me l’ha presentato lui. Ma di Vasco sono più che innamorata e sempre lo sarò. È un sentimento superiore. Vasco per me è vita, è una parte di me, tutti si rivedono nelle sue parole, lo infilai pure nell’interrogazione di filosofia al liceo. A Scalo 76, su Raidue, nel 2008, litigai con Paola Maugeri per difenderlo, pretendeva di insegnarmelo lei, chi è Vasco. Se uno non lo conosce non può parlare. Feci uno show. Poco dopo mi arrivò il messaggio di Vasco: “Sei una delle poche che capisce davvero quello che scrivo”. Mi misi a piangere e io non piango facilmente».
Bella la vita a Palma di Maiorca.
«Sono terrona, cresciuta a pomodoro e friselle, appena vedo il mare mi rianimo, vivo qui da settembre ed è come essere a casa mia in Puglia, ma c’è la scuola internazionale per Jamie».
Fidanzati in vista?
«Nessuno, sono single».
L’hanno fotografata un paio di volte accanto a Paolo Berlusconi ed è ripartito il gossip.
«Lo conosco da anni, è una persona meravigliosa, speciale. Come Silvio. Il garbo e l’educazione che ho riscontrato in loro sono rari da trovare, ce ne fossero di uomini così. Quanto al resto, scrivano pure ciò che vogliono».