il Giornale, 22 aprile 2023
Recuperare D’Annunzio
Il titolo in inglese, Brick for stone,è una citazione dalla Bibbia di Re Giacomo (la versione abitualmente utilizzata dagli angloamericani protestanti), dal passo della Genesi in cui i primi uomini costruivano Babele e «il mattone servì loro da pietra», poco prima che Dio confondesse la loro lingua costringendo il genere umano a disperdersi per tutta la terra. Ora, nella Grande Mela oppressa dal caldo afoso di fine estate 2001, pare che l’umanità sia tornata a radunarsi sotto le due torri di Babele del World Trade Center, rappresentata da personaggi dalle origini disparate: il professore tedesco esperto in graffiti urbani, la cassiera afroamericana innamorata di un uomo sposato, l’ingegnere russo specializzato nella protezione dei sistemi elettronici dagli insetti, un latino che gestisce un McDonald’s, una fotografa italiana che fa incubi da Cassandra, e pure un controverso personaggio storico, il campione di scacchi Bobby Fischer, antisemita e asociale, naturalizzato islandese. Tutti discutono, si agitano, fanno l’amore, vanno al cinema (dicendo peste e corna diPearl Harbor, il kolossal di Michael Bay), in un mosaico di flussi di coscienza interrotto dai pensieri degli attentatori in attesa di schiantare due aerei sulle torri Nord e Sud.