L’Adige, 19 aprile 2023
Come è stata catturata l’orsa JJ4
È stata catturata lì dove si aggirava da circa una settimana, in Val Meledrio, sopra Carciato e Dimaro: poco dopo le 23 di lunedì le squadre del Corpo forestale provinciale, appostate in silenzio nel buio, hanno visto JJ4 avvicinarsi con tre cuccioli alla trappola a tubo che era stata piazzata da giorni e attorno alla quale l’orsa si era già aggirata senza troppa convinzione più volte. Ora il presidente Fugatti dice: «Non basta, attendiamo di procedere con l’abbattimento». L’altro ieri sera il richiamo delle mele e del mais ha avuto effetto su JJ4, che è entrata, seguita da due dei tre cuccioli.A quel punto i forestali hanno potuto rompere gli indugi e sparare il dardo con il narcotico preparato, nella composizione e soprattutto nel dosaggio, dai due veterinari della Provincia sulla base del peso dell’animale. Alle 2 del mattino di ieri, JJ4 con la sua mole di circa 150 chilogrammi, era già al Casteller, dove è stata risvegliata. I cuccioli erano stati invece rilasciati poco prima di mezzanotte nei boschi solandri.Ma torniamo nei pressi del letto del torrente Meledrio, nella zona tra il dosso di Santa Brigida e il sedime della malga Bassa di Presson dove nella serata dell’altro ieri JJ4 è stata vista avvicinarsi alla trappola a tubo: quando l’orsa è entrata si è portata verso il fondo, seguita da due dei tre cuccioli. Una volta in fondo al tubo, toccando il sacco contenente l’esca con il cibo l’animale ha fatto scattare il meccanismo che ha fatto calare alle sue spalle e a quelle degli altri due esemplari la porta metallica.Una volta certi di poter agire in sicurezza, i forestali hanno sedato JJ4 e, una volta sicuri che si fosse assopita, hanno aperto il portellone, dal quale i due cuccioli sono velocemente usciti allontanandosi nel bosco. Dopo aver lasciato il tempo ai due orsetti di allontanarsi, gli uomini del Corpo forestale provinciale hanno caricato la trappola a tubo sul pick up che si trovava poco lontano, lungo un tratto impervio di una stradina forestale, partendo alla volta di Trento e dirigendosi verso il fondovalle solandro.Dove nessuno si stava accorgendo di nulla, come ha confermato il sindaco del Comune di Dimaro Folgarida Andrea Lazzaroni: «Della cattura di JJ4, qui si è saputo solo stamattina (ieri, ndr), la forestale come sempre ha agito con la massima discrezione e ben poco si sapeva anche delle operazioni di ricerca dei giorni scorsi. Una scelta obbligata e comprensibile, per evitare inutili rischi legati alle iniziative di eventuali curiosi».La cattura di JJ4, pur rapida in termini di tempistiche (come è stato spiegato ieri, a volte la cattura di un esemplare anche per semplici operazioni di monitoraggio può impiegare mesi di sforzi), è stata tutt’altro che semplice. Come ha confermato il responsabile della Protezione civile Raffaele De Col, era da qualche giorno che i forestali avevano avuto la certezza di aver posizionato quella trappola a tubo nel posto giusto (lungo in versante solandro del Peller ne erano state allestite altre due, una poco lontano dal punto in cui si trovava quella in cui è entrata JJ4): «Gli avvicinamenti nei giorni scorsi erano stati due, ma in nessuna di quelle occasioni l’orsa aveva manifestato l’intenzione di entrare. Questa volta è andata diversamente».De Col ha spiegato anche quali fossero le difficoltà con le quali dovevano avere a che fare i forestali: «Nella zona si trovano tra i 20 e i 30 esemplari e operare per tante notti in quelle condizioni non è stato facile. L’impossibilità di procedere all’abbattimento diretto rendeva tutto più complesso, anche e soprattutto in caso di pericolo. Ma il lavoro che donne e uomini del Corpo forestale hanno svolto ha confermato la loro competenza e le loro capacità. Anche perché l’aggressività di quest’orsa si è manifestata non solo nei ripetuti attacchi contro le persone che negli anni ha incrociato sulla sua strada, l’ultima purtroppo dagli esiti tragici con la morte di Andrea Papi, ma anche nel suo atteggiamento di questi giorni. Prima della cattura JJ4 ha infatti danneggiato una delle numerose fototrappole che erano state piazzate nella zona delle ricerche, segno di un anomalo nervosismo, che non è proprio naturalmente degli orsi».Ma ora? JJ4 si trova al Casteller dal quale non uscirà più. Non per una lunga permanenza forzata, ma perché presto sarà abbattuta. Nonostante le proteste anche vibranti di questi giorni, a fronte della presentazione di tutti i documenti richiesti dal Tar da parte di Ispra e Provincia è pressoché certo che il decreto di sospensione dell’ordinanza del presidente Maurizio Fugatti nella parte in cui dispone l’abbattimento verrà revocato. Ispra e tutte le autorità preposte si sono già espresse in favore di questa soluzione e lo stop è solo formale, non sostanziale.«JJ4 verrà abbattuta tramite eutanasia, nessuno si sogni di immaginare esecuzioni o soluzioni cruente», ha voluto precisare sempre nel corso della conferenza stampa di ieri De Col. Se Fugatti sul punto non vuole ormai neppure parlare («la decisione è presa, chi vuole accogliere orsi ci dica dove dobbiamo mandare loro quelli che abbiamo in eccesso, ma i problematici li abbattiamo»), il dirigente ha concesso una disamina più analitica: «Si procederà secondo le tecniche da tutti riconosciute come valide per portare alla morte gli animali domestici o da affezione, quando arrivano alla fine della loro vita. JJ4 è un esemplare pericoloso che va abbattuto, sulla bontà di questa scelta non ci sono dubbi e la decisione della Provincia è suffragata anche da tutte le autorità competenti. I comportamenti a cui si è lasciata andare ne condizioneranno sempre gli atteggiamenti anche futuri. E non è possibile proporre il trasferimento in altre strutture: anche ci fosse chi la vorrebbe accogliere, in Italia l’unica struttura adeguata per ospitare esemplari problematici è la nostra al Casteller, non ce ne sono altre».