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 2023  aprile 21 Venerdì calendario

Cosa cambia nei permessi di soggiorno dopo il voto


1 Che cosa è la «protezione speciale»?
È uno dei tre tipi di permesso di soggiorno che possono essere rilasciati a chi richiede asilo in Italia. Il primo è l’asilo politico. Basato sulla Convenzione di Ginevra del 1951, riconosce lo status di rifugiato a chi nel suo Paese di origine può essere perseguitato «per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche». La seconda forma di protezione, basata sulla legislazione Ue, è rivolta a chi potrebbe subire un «danno grave» nel rimanere nel suo Paese di origine: pena di morte, tortura e un conflitto bellico. È la protezione tipica riservata a chi fugge da una guerra.
2 A chi si rivolge la «protezione speciale»?
Quella «speciale», basata sulle modifiche del governo Conte 2 al Testo unico sull’immigrazione, riconosce il diritto alla protezione per radicamento sociale, familiare, vita lavorativa. Secondo il centrodestra, nella sua forma attuale, consente una eccessiva discrezionalità sul rilascio dei permessi di soggiorno.
3Questo tipo di protezione sarà abolito?
Al di là del fatto che il decreto Cutro, che ridefinisce la normativa, deve ancora essere convertito in legge dalla Camera, la «protezione speciale» non scomparirà completamente, anche per il suo fare riferimento a un complesso di regole costituzionali e internazionali non aggirabili. Cosa che il presidente Mattarella ha già fatto presente a Palazzo Chigi.
4Che cosa cambia con le modifiche approvate ieri dal Senato?
La novità più rilevante è che i permessi speciali non potranno più essere convertiti in permessi di soggiorno per ragioni lavorative. Nel centrodestra è infatti ampiamente diffusa la convinzione che i permessi per motivi di lavoro debbano necessariamente passare per i flussi programmati anno per anno. L’aver lavorato, anche per periodi brevi, oggi consente appunto di ottenere il permesso speciale. In generale, chi ha un permesso speciale per circoscritti motivi, non potrà poi chiedere il rinnovo qualora trovasse un lavoro. Inoltre, i permessi speciali oggi non potranno più essere rilasciati per «gravi condizioni psicofisiche», ma solo per «patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel Paese di origine». Le calamità naturali nei luoghi di provenienza non dovranno più essere soltanto «gravi» ma anche «contingenti ed eccezionali». Significa, tra l’altro, che il permesso potrà essere rinnovato per soli sei mesi.