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 2023  aprile 20 Giovedì calendario

Messina Denaro: l’enciclopedia di nomi, nomignoli e alias nei pizzini

Matteo Messina Denaro – Il boss stragista è stato sempre l’innominato, per far riferimento a lui gli affiliati lo chiamavano con l’appellativo di ‘Iddu’, ovvero “lui” in siciliano. Durante la latitanza ha utilizzato molte identità false, agli inquirenti risulta quella del “dottor Francesco Salsi”, spacciandosi per un medico, fino all’arresto come Andrea Bonafede, incensurato cittadino di Campobello di Mazara. Gli sono stati attribuiti anche alcuni soprannomi, a partire da Diabolik, per la sua inafferrabilità dovuta alla lunga latitanza, e ‘u Siccu’, il “Secco” in siciliano, dovuto al suo aspetto fisico. Ma dai numerosi pizzini e lettere sequestrate nel ‘covo’ del boss, è chiamato affettuosamente “Depry”, dalla compagna e amica Laura Bonafede.
Rosalia Messina Denaro – Sorella maggiore del boss, accusata di associazione mafiosa perché avrebbe coperto la latitanza del fratello. Per evitare che la copertura di Rosalia venisse scoperta, Messina Denaro la cita nei pizzini con il nome di “Fragolone”, un’identità maschile per sviare gli investigatori.
Franco Luppino – Arrestato a settembre 2022 a Campobello di Mazara nell’operazione ‘Hesperia’ perché ritenuto dalla Dda di Palermo figura di spicco dell’omonima famiglia mafiosa, per la quale i magistrati hanno chiesto la condanna in primo grado a 20 anni. Spesso il suo nome è stato abbreviato in ‘Frank’, mentre nei pizzini scritti da Messina Denaro è citato come “Perlana”.
Lorenza Alagna – Figlia di Messina Denaro, nata il 17 dicembre 1996 dalla relazione con la compagna Francesca Alagna, ma non riconosciuta dal padre a causa della latitanza. Nelle sue lettere, Messina Denaro la chiama “Sciacqualattuga”, un termine usato per indicare una persona di bassa importanza, visto che la ragazza negli ultimi anni si sarebbe allontanata dalla figura paterna.
F. – Nei pizzini che rendicontano la contabilità del boss, è ricorrente la dicitura mensile di “F. 1500”. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un “soggetto che beneficiava di uno stipendio”, e che potrebbe essere identificato in Francesca Alagna, già compagna di Messina Denaro e madre di Lorenza Alagna.
Patrizia e Pat – Si riferisce ad Anna Patrizia Messina Denaro, abbreviata in “Pat”, sorella del boss, e al momento detenuta in carcere per una condanna in appello a 14 anni per associazione mafiosa.
Laura Bonafede – È la figlia del patriarca Leonardo Bonafede, capo della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, e moglie di Salvatore Gentile (all’ergastolo per omicidio). Accusata di aver favorito la latitanza di Messina Denaro. Con il boss stragista avrebbe intrattenuto una relazione sentimentale e nei numerosi pizzini e messaggi che gli scrive, si firma con “Cugino” e “Amico mio”, al maschile quando parla in prima persona. In altre circostanza, quando la donna si riferisce a se stessa in terza persona, utilizza “Blu”, “Venesia” e “Loredana”.
Martina Gentile – Figlia di Laura Bonafede e Salvatore Gentile, indagata per aver favorito la latitanza di Messina Denaro. Con il boss stragista intrattiene uno stretto rapporto, come se fosse un padre. Nelle diverse lettere che dedica a ‘u Siccu’ si firma come “Tania” o “Tany”, mentre il boss la chiama “Cromatina”.
Emanuele Bonafede – Nipote del patriarca Leonardo Bonafede, e marito di Lorena Lanceri, accusato di aver favorito la latitanza del boss. Nei pizzini è indicato con il nomignolo di “Malo”, che sarebbe un abbreviazione negativa di “Maloverso”.
Lorena Lanceri – Moglie di Emanuele Bonafede e amante di Messina Denaro, accusata di favoreggiamento. Si presta a soddisfare ogni esigenza del boss stragista. Nei numerosi pizzini si firma amorevolmente come “Diletta”, quando invece svolge il ruolo di raccordo con il boss e una terza persona, è identificata come “Lesto” e “Tramite”.
Andrea Geraci – Fratello di Francesco Geraci, il gioielliere di Castelvetrano morto nel febbraio 2023, già custode dell’oro di Totò Riina e amico d’infanzia, nonché complice, di Matteo Messina Denaro. In seguito Francesco ha deciso di pentirsi e collaborare con la giustizia. Andrea, scomparso nel luglio 2015, in alcuni pizzini è identificato con il nome di “Malato”.
Margot – Per gli amanti del manga giapponese firmato da Kazuhiko Katō, è la femme fatale del ladro Lupin III, ma nei pizzini non ci si rivolge a lei come una donna, ma all’Alfa Giulietta guidata da Messina Denaro.
Aragona – Non parliamo della provincia spagnola, né del piccolo Comune in provincia di Agrigento, nei pizzini di Messina Denaro è usato per indicare Castelvetrano, la città natale del boss.
Macondo – Chi ha letto le opere del premio Nobel colombiano Gabriel Garcia Marquez saprà che è il nome della località di fantasia usata nel romanzo Cent’anni di solitudine. Termine usato anche dal sociologo e giornalista Mauro Rostagno per il centro culturale nato a Milano a cavallo degli anni ’70 e ’80. Nei pizzini di Messina Denaro invece è utilizzato per identificare Campobello di Mazara, la località dove si nascondeva il boss.
Macondino – È riferito a Triscina, anche nota come Triscina di Selinunte, la piccola frazione marittima vicino a Castelvetrano.
Lo Squallido – Usato per identificare la clinica “La Maddalena” di Palermo, dove il boss è stato in cura da oltre un anno.
La Rumena – È il nome usato per chiamare la malattia che affligge Messina Denaro.
Van Gogh – Sono citati nei pizzini dal boss, gli inquirenti hanno scoperto che si tratta di due quaderni con la copertina del pittore olandese, molto amato da Messina Denaro. I quaderni contengono lettere e dediche scritte da Laura Bonafede e dalla figlia.
Ancora non identificati:
W – Potrebbe essere la cassaforte di Messina Denaro, nella quale sono conservati, a quando si apprende dai pizzini, circa 125 mila euro in contanti.
Condor – Leggendo i numerosi pizzini, risulta essere una persona molto vicina a Messina Denaro, che funge da tramite tra il boss e la sorella Rosalia. È a questo individuo che Rosalia si rivolge per far avere i soldi al fratello, e in un’altra occasione per prendere il “portachiavi”, forse per un altro covo.
Reparto – Identità che sembra occuparsi di controllare e perlustrare il territorio in vista dei possibili appuntamenti, e di osservare se Rosalia ha seguito le indicazioni del fratello, appendendo un panno come segnale per avvertire di essere pronta allo scambio o all’incontro.
Parmigiano – Si presume possa essere un imprenditore o comunque una persona con una disponibilità economica consistente. Messina Denaro chiede alla sorella Rosalia (Fragolone) di rivolgersi a questa persona per avere 40 mila euro in contanti.
Fragolina – Nel pizzino in cui Messina Denaro parla dei soldi di Parmigiano, il boss istruisce la sorella Rosalia (Fragolone) di utilizzare “Fragolina” per far da tramite nella consegna del denaro. “Fragolina” avrebbe dovuto incontrare Parmigiano, farsi di volta in volta 5 mila euro e consegnarli a Rosalia. L’operazione si sarebbe ripetuta più volte fino ad arrivare a 40 mila euro.
Ciliegia o Cilie – Una persona vicina a Messina Denaro che, leggendo i pizzini, avrebbe dovuto ricevere circa 2 mila euro. Soldi che però avrebbe rifiutato.
Grezzo – Figura che dovrebbe dare dei soldi a Messina Denaro. È lo stesso boss, in uno dei tanti messaggi, a spiegare alla sorella (Fragolone) che ‘Grezzo’ è in procinto di vedere dei beni, non specificando quali, e che avrebbe dovuto dargli una somma superiore a quella pattuita con il “Parmigiano”, quindi si può supporre che superi i 40 mila euro.
Stazzunara – Termine usato da Messina Denaro, che potrebbe essere intesa come un’accezione negativa per indicare una identità femminile. Nel dialetto siciliano infatti, all’interno dello “stazzuna” si fabbricavano i mattoni e le giare di terracotta, e a lavorarli è la ‘stazzunara’.
Complicato – Un’altra delle persone fidate di Messina Denaro. In uno dei numerosi messaggi scritti a maggio 2022, il boss spiega che “Complicato” è da un’altra parte, non è specificato dopo, e che quando sarebbe tornato, avrebbe messo a disposizione del bosso i soldi da restituire al “Parmigiano”.
Mela – Citato nei pizzini, senza specificarne il ruolo.