il Giornale, 18 aprile 2023
Un convegno sugli Ufo al Senato americano
Dall’Incidente di Roswell del luglio 1947, al recente caso del pallone spia cinese, i cieli degli Stati Uniti sono stati solcati da centinaia, se non migliaia, di oggetti «sconosciuti», i cui avvistamenti hanno dato vita ad una serie infinita di teorie, dalle più assurde, alle più suggestive. A partire almeno dal 1953, in piena Guerra Fredda, la posizione semi ufficiale del governo Usa è sempre stata quella di ricondurre i fenomeni a fatti più o meno spiegabili, in base alle leggi della fisica e alla tecnologia disponibile, confutandone ogni possibile origine extraterrestre. Da qualche anno, non è più così. Al netto dei fenomeni spiegabili – palloni spia, droni, frammenti di oggetti trasportati dal vento, ecc. – anche il Congresso Usa – e di conseguenza il Pentagono – si è convinto che non tutto è riconducibile ad una spiegazione logica e che vale la pena indagare. Domani, la sottocommissione sulle «Minacce e capacità emergenti» della commissione Forze Armate del Senato terrà un’audizione sugli Ufo, negli ultimi anni ribattezzati «Uap» (unidentified anomalous phenomena). È appena la seconda nell’arco di 50 anni. L’interesse col quale verrà ascoltato Sean Kirkpatrick, direttore dell’Aaro (All-domain Anomaly Resolution Office), l’ufficio creato lo scorso anno dal dipartimento della Difesa per indagare sugli Uap, è assolutamente bipartisan. Democratici e Repubblicani, senza distinzioni, si sono convinti che il governo, a prescindere dal colore politico del momento, nasconda qualcosa. La svolta c’è stata dopo che nel 2017 il Pentagono pubblicò una serie di video, registrati dai piloti da caccia della US Navy, in cui oggetti volanti con la forma di mentine «Tik-Tok», senza ali e senza motori di propulsione visibili, effettuavano manovre impensabili per una tecnologia terrestre. Alcuni report riferivano di picchiate di 80mila piedi (24mila metri) in meno di un secondo, di virate al di fuori delle leggi della fisica, di velocità impossibili mantenute controvento e di altre anomalie da fantascienza. Altri report ancora riferivano di oggetti grigio scuri, dalla forma cubica, contenuti all’interno di «sfere traslucide». I piloti coinvolti negli avvistamenti, a differenza di quanto avvenuto in passato, invece di essere presi per pazzi e congedati, vennero ascoltati dal Congresso con grande interesse. A Kirkpatrick verrà senza dubbio chiesto a quanti degli oltre 500 avvistamenti Uap fatti dai piloti Usa negli ultimi anni possano essere attribuite caratteristiche di volo «eccezionali». È infatti questa la definizione che distingue gli avvistamenti spiegabili, come quelli dei palloni spia, da quelli inspiegabili. Un rapporto ufficiale del 2022 afferma che rispetto ai 366 avvistamenti più recenti, «oltre la metà» presentavano caratteristiche «non eccezionali». Questo significa che oltre 150 dei più recenti Uap rimangono senza spiegazione. Lo stesso Kirkpatrick, recentemente, e in maniera del tutto insolita per un funzionario del Pentagono, ha pubblicato insieme al fisico israeliano e docente di Harvard Avi Loeb, uno studio nel quale si teorizza l’impensabile: gli Uap altro non sarebbero che «sonde» inviate da una «nave madre» per studiare la Terra. I due esperti ipotizzano anche che il motivo per cui gran parte degli avvistamenti degli ultimi anni sono stati fatti sulla superficie dell’oceano, è dovuto al fatto che le sonde utilizzano l’acqua come combustibile. C’è anche una spiegazione per la «nave madre». Potrebbe trattarsi dell’oggetto interstellare «Oumuamua», avvistato proprio nel 2017 dagli scienziati, mentre attraversava la nostra galassia.