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 2023  aprile 16 Domenica calendario

Intervista a Enrico Deaglio. Parla di Baiardo, dei Graviano, di Giletti e di Cairo che era spaventato

«Giletti è solo la pedina meno importante. Questa è una grande storia italiana. Ed è tutta qui». Ed Enrico Deaglio sbatte sul tavolo il suo libro, Qualcuno visse più a lungo (Feltrinelli), la bibbia sui fratelli Graviano.Come ci sei arrivato?«Dei Graviano mi ha sempre colpito che nel 1991 si erano trasferiti a Omegna, sul lago d’Orta. Godendo, ha detto, di una “favolosa protezione"».Da parte di chi?«Dallo Stato – politica, apparati investigativi, magistrati – per averlo aiutato a catturare Riina».Lui e il fratello sono al 41 bis.«Il che non gli ha impedito di avere figli. Mogli libere. Patrimoni pressoché intatti. La madre quando andava a trovare i figli alloggiava a Milano 3».Però nel ’94 sono stati arrestati.«Potrebbe esserci lo zampino di Berlusconi. Gli stavano addosso. Volevano uscire dal ruolo di soci occulti».Congetture.«Graviano ha parlato di una “colletta tra palermitani” per finanziare Berlusconi con 20 miliardi di lire. Fininvest ha sempre smentito».Dove comincia questa storia?«A Borgomanero, dieci chilometri da Orta, con l’arresto di Balduccio Di Maggio, l’autista di Riina, gestito dal generale del Sismi Delfino. L’uomo più corrotto d’Italia».Che sarebbe nella foto con Berlusconi e Graviano.«Verosimile, ma non ne avevo mai sentito parlare. Quella piazza, a Orta, si presterebbe. Baiardo sarebbe il fotografo».Berlusconi con un superboss latitante? Mah.«Dipende dal periodo. All’epoca Graviano non era considerato un superboss. Nel ’94 il suo arresto a Milano fu quasi ignorato dai giornali».Chi è Baiardo?«Un trafficone di paese, figlio dello stimato capostazione di Omegna, siciliano».Tutto qui?«Portavoce dei Graviano. Che in una trattativa lunga trent’anni ora rivendicano il secondo regalo allo Stato: l’arresto di Messina Denaro, di cui hanno rivelato la malattia, dopo quello di Riina».Chi ha cercato chi?«Baiardo contatta Report e Giletti. Per soldi, ma non solo. Giletti fa lo scoop. Poi lo porta in trasmissione, dopo l’arresto di Messina Denaro. E mi invita. Quando parlo, Baiardo reagisce male».E Giletti?«Manda la pubblicità. Poi non parlo più».Che cosa avevi detto?«La sua storia. Baiardo è una vecchia conoscenza della Dia. Aveva detto tutto, dei Graviano e di Berlusconi, rifiutandosi però di firmare il verbale. Aveva dato ai Graviano un falso alibi per la strage di via D’Amelio. Ma se l’è cavata con una blanda condanna per favoreggiamento».Hai più sentito Giletti?«No. In compenso mi ha cercato Cairo. Voleva parlarmi. Di queste storie. Sono andato a Milano. Era spaventato».Perché?«Lui è in mezzo. Ci teneva a farmi sapere che quando era assistente personale di Berlusconi, fu messo in guardia: “Attento, Dell’Utri vuole farti fuori"».In che senso?«Figurato. Credo».Perché scoppia il caso Giletti?«La mia impressione è che volesse fare il grande colpo: la foto di Graviano e Berlusconi. Mentre Berlusconi è in ospedale e si riparla di Mediaset in vendita. Un incubo. Per tutti». —