Corriere della Sera, 15 aprile 2023
Negli Usa troppe persone hanno accesso a file riservati
Com’è possibile che un riservista ventunenne della Guardia nazionale avesse accesso a documenti top secret? Lo richiedeva il suo lavoro. Jack Teixeira era un «cyber transport systems journeyman», ovvero un tecnico informatico. Dal 2021 aveva accesso al network interno del dipartimento della Difesa su cui vengono trasmesse informazioni top secret, chiamato «Joint worldwide intelligence communications system».
Secondo la Cnn, la 102esima divisione di intelligence della Guardia nazionale dell’Aeronautica del Massachusetts di cui Teixeira faceva parte è una «missione operativa attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7», che raccoglie informazioni classificate da varie fonti e le «confeziona» per i vertici militari in tutto il mondo. Il lavoro di Teixeira non consisteva nel mettere insieme l’intelligence, ma nell’assicurarsi del funzionamento dell’infrastruttura informatica. In altre parole lui era «l’help desk», «Mister Fix It», come ha spiegato John Miller, esperto di intelligence della Cnn. «L’intera struttura in cui lavorava era accessibile solo con un nulla osta di sicurezza. Ci sono soldati in stanze buie che controllano i droni e sorvegliano teatri di guerra, ma serve qualcuno che mantenga i sistemi e risolva i problemi tecnici. Il che non significa che quelle informazioni fossero dirette a lui». Però Teixeira ha usato l’accesso per leggere e potenzialmente stampare i documenti.
Era sotto ordini federali dall’ottobre 2021. I riservisti lavorano tipicamente un fine settimana al mese più due settimane l’anno, ma possono essere chiamati in «servizio attivo» per un periodo di tempo per compiti che possono andare dai soccorsi nei disastri naturali ai combattimenti in guerra. Il portavoce del Pentagono Patrick Ryder ha rifiutato di rispondere ad una domanda: se la 102esima unità fosse stata assegnata ad appoggiare gli sforzi bellici di Kiev. Prima dell’invasione, il capo del Pentagono Lloyd Austin ha inviato alcune unità della Guardia nazionale in Ucraina con compiti di addestramento, che ora prosegue in Europa. Uno dei leak diffusi da Teixeira rivela che la Guardia nazionale aeronautica del North Dakota, pur trovandosi negli Stati Uniti, è stata coinvolta nell’analisi dei raid dei droni a Bakhmut. Tuttavia il Pentagono non ha pubblicamente annunciato l’attivazione di riservisti che si trovano in patria per assistere gli sforzi bellici in Ucraina.
Il caso ha aperto un dibattito sull’enorme numero di persone – decine di migliaia secondo alcune fonti, oltre un milione secondo altre – che hanno accesso a dossier top secret. Prima dell’11 settembre c’era il problema opposto: l’errata valutazione sulle armi di distruzione di massa in Iraq fu attribuita in parte alla scarsa condivisione di informazioni tra diverse agenzie di intelligence, e tra queste e il governo. Da allora la condivisione è aumentata. Secondo molti, però ora l’accesso è troppo ampio. Ciò si somma ai problemi di «perdita» di documenti classificati ritrovati a casa di presidenti e vicepresidenti da Trump a Biden.
Teixeira è giovane, ma circa due terzi dei militari Usa in servizio hanno meno di 30 anni. Aveva firmato «un impegno di non divulgazione a vita», afferma l’Fbi negli atti giudiziari. Aveva superato «rigorosi controlli» sul suo passato. Ma le sue azioni mostrano una scioccante incapacità di pensare alle conseguenze: il 6 aprile usò un computer governativo per cercare la parola «leak» e provare a scoprire se l’intelligence fosse sulle sue tracce. Un esperto informatico avrebbe dovuto sapere che quella sua ricerca avrebbe lasciato una traccia.