La Stampa, 14 aprile 2023
I migranti servono
A questo amabile governo, così applicato nella lotta all’immigrazione, e pure accanitamente, sebbene con risultati non proprio prodigiosi – non quanto facesse intendere una campagna elettorale spavalda, di blocchi navali e altre egemonie culturiste – poiché nei primi cento giorni dell’anno, rispetto a primi cento dello scorso, il numero di immigrati sbarcati in Italia è cresciuto del triplo, e dunque si lotta ancora più accanitamente, per il Paese, la Patria e la Nazione, al punto da dichiarare lo stato di emergenza, ecco, a questo amabile governo vorrei sottoporre un grafico semplice semplice. Rappresenta l’impatto dell’immigrazione sul debito pubblico nei prossimi quarant’anni. Una curva indica lo scenario A: se la situazione resta più o meno com’è, il debito pubblico aumenterà di una decina di punti sul Pil. L’altra curva indica lo scenario B: se l’immigrazione diminuisce di un terzo, il debito pubblico, oggi al 144 per cento, salirà intorno al 200 per cento del Pil. L’ultima curva indica lo scenario C: se l’immigrazione aumenta di un terzo, il debito pubblico scenderà sotto il 130 per cento. Pertanto, secondo il grafico semplice semplice, lo stato d’emergenza andrebbe applicato al contrario: gli immigrati dovremmo andare e prenderceli noi. Non vorrei sembrare troppo sarcastico ma sì, sono una risorsa, proprio come diciamo noi radical chic, e non solo noi. Infatti l’aspetto più avvincente è che il grafico non mi è stato fornito da George Soros, ma è a pagina 125 del Documento di economia e finanza, appena approvato dal governo e firmato in calce dal ministro Giorgetti e dalla premier Meloni.