il Fatto Quotidiano, 14 aprile 2023
La portavoce della Madonna e Vespa piangente
Io l’avevo capito col documentario cult sulla vita di Wanna Marchi e Stefania Nobile, che tira una brutta aria. Un’aria di riabilitazione per chiunque prometta di sciogliere la pancia o di vedere Madonne sciolte in lacrime o di sciogliere la pancia a una statuetta della Madonna o di vedere pance piangere.
L’avevo capito perché quella frase pronunciata nel documentario da Wanna col vecchio tono da televendita – “I coglioni vanno inculati!” – era diventata virale più delle testimonianze delle povere vittime, quelle che erano state abbindolate, illuse, truffate. Ed è così che Gisella Cardia, in un periodo storico propizio per l’abuso della credulità popolare, un periodo in cui il governo ci può raccontare che i migranti arrivano a frotte perché la Wagner mette la benzina nei gommoni o che la carne sintetica sia pericolosa per la nostra salute e non per quella di Coldiretti, ha potuto abbindolare un discreto numero di fedeli parlando di lacrime e apparizioni mariane. Guardate che è una storia incredibile, questa di Gisella Cardia e della Madonna di Trevignano. Mentre il mondo si ingegna per combattere le fake news e si applica il fact checking pure per le dichiarazioni di Orietta Berti, arriva una tizia che dice di essere la portavoce della Madonna e tutti le vanno dietro: i fedeli, le tv, i giornali. Senza neppure domandarsi, tanto per cominciare, se pur volendo credere che la Madonna si affidi ad ambasciatori, potrebbe mai scegliere la signora Gisella dopo aver già sbagliato così tanto con Paolo Brosio. Forse solo Francesco Totti in fase di divorzio – tra Alex Nuccetelli e Anna Bernardini De Pace – ha scelto dei portavoce peggiori, negli ultimi tempi. Per chi si fosse perso dei pezzi, la signora Gisella, siciliana, con una condanna in primo grado per bancarotta, vive a Trevignano Romano e lì, dal 2016, giura di assistere alla lacrimazione della sua statuina comprata a Medjugorje. Una Madonna che non è Made in Italy, immagino con notevole sdegno di Giorgia Meloni, ma che sceglie come portavoce una tizia condannata per bancarotta e che quindi con Giorgia Meloni ha qualcosa in comune: con i problemi fiscali tende a essere tollerante. Secondo la signora la statuina piange lacrime bianche, ma anche rosso sangue, a seconda di come le gira o di quello che ha mangiato la sera prima, non lo sappiamo. E poi, puntuale come una recensione entusiastica dell’ultimo libro di Carofiglio, ogni 3 del mese le appare per lasciarle dei messaggi da consegnare all’umanità. In tutto questo, i “fedeli” ben descritti da Wanna Marchi con appellativi più consoni le credono, donano soldi alla sua onlus, vanno in pellegrinaggio trasformando Trevignano dal paese in cui si andava a pescare il luccio nel lago, al paese in cui una signora getta l’amo e abboccano migliaia di fregnoni. Le Cardia vanta anche un bel paio di stimmate certificate da un credibilissimo medico no-vax e scritte in aramaico apparse sui muri di casa sua che sarebbero state tradotte grazie all’aiuto di un sacerdote e vorrebbero dire “Io sono la trinità”. In effetti, lei, il marito e la statuina sono uno e trini, appaiono in Rai, a Mediaset e rilasciano le interviste tra le più surreali della storia. Interviste che le tv mandano in onda e i giornali riprendono come se contenessero dichiarazioni attendibili e non barzellette. La Cardia racconta per esempio di aver moltiplicato non i pani e i pesci, ma la pizza: “A casa avevo una teglia molto piccola di pizza per quattro persone e l’abbiamo mangiata in 25, non finiva mai. L’ho dovuta regalare”. Ora, non so voi, ma io immagino questo poveraccio a cui la Cardia, a tradimento, ha regalato la pizza auto-rigenerante. Tizio che la sera è andato a dormire tranquillo in camera e la notte è stato svegliato dalla pizza che tipo blob era passata da sotto la porta e lo stava soffocando nel letto. Ma c’è anche l’altro miracolo descritto della portavoce della Madonna di Trevignano: “Era estate, era pieno di bambini e sacerdoti che avevano fame, io avevo degli avanzi del pranzo, pochi gnocchi e quattro pezzetti di coniglio. Non so come sia stato possibile, riempivo i piatti e una quindicina di persone hanno mangiato gnocchi e coniglio. Mentre versavo nel piatto il cibo, il cibo non finiva”. Che fosse esperta nella moltiplicazione di gnocchi e gnoccoloni l’avevamo capito contando i fedeli in pellegrinaggio da lei ogni 3 del mese, non c’era neppure bisogno di metaforiche spiegazioni. Fatto sta che i giornali, anziché derubricare il tutto a “fantasie di una signora che sta accumulando denaro grazie alle donazioni di fedeli”, riportano pure le storie della pizza, del coniglio e degli gnocchi. Il ministro Lollobrigida si accerta del fatto che la Madonna di Trevignano non moltiplichi anche sushi, ramen e cotolette di soia, e si fa andare bene il miracolo. E poi il colpo di scena: un investigatore privato afferma di aver fatto analizzare il sangue della Madonnina e sarebbe sangue di maiale. In pratica, più che un miracolo di Trevignano si trattava forse di un cotechino di Cremona. La notizia circola, iniziano i primi dubbi, come se il sangue di maiale fosse una notizia più incredibile della pizza autorigenerante, tanto più che il sangue di maiale almeno esiste, della pizza autorigenerante non si è mai vantato neppure Gino Sorbillo che a mitomania non è messo peggio della signora. Gisella Cardia e il marito allora fanno la valigia e scappano da Trevignano perché, diranno poi, si sentivano in pericolo. Ma a questo punto appaiono loro, non la Madonna, nel salotto di Bruno Vespa. Il quale naturalmente non poteva lasciarsi sfuggire un argomento così serio. E quindi incalza la signora con l’aria del gendarme: “Ma secondo lei dovremmo credere che la Madonna pianga ogni 3 del mese?”. La signora, serafica, gli risponde che la Madonna non piange più sangue da due anni. Una specie di menopausa lacrimale, insomma, che lascia Vespa interdetto. Allora Vespa le chiede del sangue di maiale, ma Gisella Cardia risponde che quel sangue è stato analizzato dal Ris anni fa e che non era di maiale. Il tutto si svolge senza che appaiano né il plastico della Madonna, né del maiale, va detto. La conversazione è sempre più surreale e Vespa continua a incalzarla con aria scettica: il conduttore che per 20 anni ha finto di credere a tutto quello che gli ha raccontato Berlusconi accomodato sulla poltrona davanti a lui, non crede a una Madonna che moltiplica gnocchi, pizza e coniglio. Ecco, forse l’unico vero miracolo che si è consumato in presenza della signora Cardia è proprio questo.