Corriere della Sera, 12 aprile 2023
Migranti, problema per tutti gli italiani
«Bisogna salvare chiunque in mezzo al mare, ma poi riportarlo indietro. Bisogna scaricarli sulle spiagge, con una bella pacca sulla spalla, un sacchetto di noccioline e un gelato». Tutto facile pareva, a Matteo Salvini, quando stava all’opposizione. Bastava un’ondata di sbarchi e lui partiva a scheggia, come quel pomeriggio del 12 gennaio 2017 alla trasmissione «La Zanzara» con Cruciani e Parenzo. Pim, pum, pam, tutto chiaro, aveva. Diagnosi: «Con gli immigrati che arrivano in Italia è in corso una sostituzione etnica». Soluzione da applicare a quelli come Bello Figo, il rapper italo-ghanese che sbeffeggiava i razzisti: «Lo manderei a raccogliere il cotone. E anche i pomodori, le arachidi e le banane». Imputazione per Mario Morcone, allora capo del Dipartimento immigrazione del ministero dell’Interno: «Morcone fa rima con barcone. Aiuta i delinquenti e favorisce l’immigrazione clandestina. È un prefetto che invece di tutelare l’ordine pubblico si preoccupa di spalmare casini in giro per l’Italia». E via così, nella scia di quanto già aveva detto nell’aprile 2016 a proposito del capo dello Stato Sergio Mattarella del quale lui stesso nel gennaio 2022, incartato nei suoi stessi pasticci quirinalizi, avrebbe votato la conferma: «Mattarella ha detto al Vinitaly che il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino. Come a dire “avanti tutti, in Italia può entrare chiunque...”. Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto». Quanto al fallimento delle moltitudini di rimpatri demagogicamente promessi, dicono tutto i numeri e una feroce rubrica di Mattia Feltri che, già un mese prima che l’allora Capitano facesse harakiri in spiaggia chiedendo i pieni poteri, rideva di come, chiacchiere a parte, avesse sempre disertato (disdetta!) tutte le riunioni europee sul tema. Uffa! Gli archivi! Sorridere oggi, a sinistra, delle grandi difficoltà del governo di destra a contenere l’ondata migratoria di questi mesi e più ancora questa ultimissima settimana, con l’arrivo di 26 barche stracariche nella sola giornata di Pasqua, è però insensato. Maramaldeggiare peggio ancora. Son problemi giganteschi che hanno investito e investono, come ben sanno anche i più aperti e generosi volontari dell’accoglienza, tutti gli italiani. Tutti. Quel che conta è che gli uni e gli altri si ricordino l’antico adagio montanaro: prima de parlar, tasi.