la Repubblica, 12 aprile 2023
Gli otto riti di Beppe Grillo, guru dell’Altrove
Non fosse che contro ogni pronostico il personaggio ha creato dal nulla un movimento e lo ha fatto diventare il primo partito italiano, ci sarebbe solo da derubricarla a nuova ed ennesima sortita in stile situazionista, buona per far parlare ancora di sé. Di sicuro a leggere la filosofia e le regole della “sua” religione, l’Altrove, Beppe Grillo sembra aver fatto una riflessione critica innanzitutto sul proprio più o meno recente passato. O forse è solo amnesia, chissà. Su Amazon è possibile acquistare Il libro dell’Altrove , autoproduzione del comico che vale come testo cardine della chiesa fondata sulla collina vista mare di Sant’Ilario a Genova («La prima cattedrale dell’Altrove sarà realizzata davanti all’albero di nespolo del giardino dell’Elevato»). Il garante del M5S ormai da mesi sul proprio blog e nelle date dello spettacolo Io sono il peggiore butta qua e là alcune massime sull’Altrovismo; nessuno ha ancora capito bene - forse lui per primo - se si tratti di uno scherzo («Convertirmi? Dipende quanto costa...», era stata la battuta di Giuseppe Conte a Orvieto dopo la prima tappa del tour) ma intanto il libretto in questione prova a darne un senso.
Siccome «l’uomo è irrilevante», cercare “altrove” è l‘unica scelta sensata, bisogna perciò «limitarsi a porre domande senza pretendere di avere risposte». In passato «molti Elevati furono giudicati stravaganti, se non folli, dai loro contemporanei. Fino a quando le loro idee trovarono conferma nelle Rivelazioni». Il Grillo santone probabilmente non approverebbe il Grillo politico, ammesso che le due figure siano mai state scisse. Il primo avverte come i tunnel digitali siano «ancora più distopici e alienanti del “tunnel del divertimento” »; a parte la citazione di Caparezza, fa specie che a dirlo sia il creatore del Movimento che doveva fare tutto, ma proprio tutto, sul web. La missione dell’Altrove «si fonda sulla negazione del dogmatismo», «il pensiero libero e puro inizia dalla rimozione dei Pensieri Unici», e anche qui stride parecchio con il Grillo che espelleva a destra e manca chiunque nel M5S osasse vederla in maniera leggermente diversa (da lui). La vera pienezza — recita la nuova Bibbia — «si realizza nella sobrietà, nel pudore e nel rispetto, non nella volgarità», considerazione pure condivisibile anche se l’ascesa dei 5Stelle nasce sotto la stella del Vaffanculo- day, gridato eperorato per anni e anni in ogni piazza, fisica e telematica. Nel pamphlet Grillo si scaglia contro «avidi ostentati e volgari », «bugiardi furbi e traditori», «poveri miserabili e vili», «presuntuosi sbruffoni e arroganti», «invidiosi adulatori e opportunisti», «noiosimicragnosi e moralisti»; dice che «il superfluo è diventato il nuovo tumore degli esseri umani» (e qui si intravede la vecchia decrescita felice del primo M5S), denuncia «l’individualismo sfrenato del pensiero occidentale », afferma che «spostare il centro da Dio a Io ha trasformato le rappresentazioni di senso in caricaturepatetiche e grottesche». Probabilmente per rifuggire dalle suddette caricature patetiche e grottesche, san Grillo immagina otto regole, otto rituali, per i nuovi adepti di una chiesa che — sostiene — somiglia un po’ a quella originaria dei primi cristiani. Il comico immagina infine un “tribunale del pregiudizio” per «avvelenatori di pozzi, incantatori di serpenti e pifferai che intossicano gli esseri umani», una corte che esprima «giudizi senza contraddittorio ma sulla base della percezione degli altri». Una specie di giustizialismo in salsa confessionale a suggello di un’unica certezza: a casa Grillo non ci si annoia mai.