La Stampa, 11 aprile 2023
Il potere logora anche Giorgia ma non troppo
In un mese Fratelli d’Italia è sceso di quasi un punto e mezzo, al 28,8%: abbondantemente sopra la percentuale con cui ha vinto le elezioni i politiche del 25 settembre, ma sotto quel 30 superato di slancio dopo la formazione del governo. Lo dice la media dei sondaggi di Youtrend, e lo confermano più o meno tutti gli istituti più accreditati. Meloni comincia a pagare l’immancabile prezzo che tutti, prima di lei, hanno dovuto mettere in conto passando dall’opposizione a Palazzo Chigi? Si può dire che un primo campanello d’allarme è suonato, anche se la fiducia personale nella premier resta molto alta, al 54 per cento.
E questo lascia intuire che, non Meloni in prima persona sta scontando l’insoddisfazione dei cittadini per la situazione economica, l’inflazione crescente, il caro-vita, le tasse che non scendono, e così via. Ma piuttosto il governo, che va più o meno come vanno i governi alla fine del rodaggio e della luna di miele con gli elettori. Le tensioni tra i ministri. Lo stop and go, quando non le marce indietro, nelle decisioni. L’arrembaggio per le poltrone rappresentato dalla lunga trattativa per le nomine negli Enti di Stato. Le paure di categorie come ambulanti e balneari, accarezzate dal partito della presidente del Consiglio quand’era all’opposizione e adesso tenute nell’incertezza per le pressioni europee sulla riforma della concorrenza. Sono più o meno queste le ragioni, del resto logiche, che i direttori degli istituti di sondaggi vedono all’orizzonte prossimo della Meloni.
Ma di qui a proclamare la delusione verso la donna che la maggioranza degli elettori ha issato a furor di popolo a Palazzo Chigi, ne corre. Innanzitutto per il dato sulla fiducia personale verso la premier, che appunto resta molto alto. E poi per la dinamica della costruzione del consenso cresciuto attorno alla leader di FdI. Una spinta nata dalle delusione nei confronti di tutti gli altri, dalla Lega ai 5 stelle al Pd, e confermata dal brusco calo di voti per Salvini, trionfatore della stagione precedente. Tal che, se davvero di qui alle Europee del 2024, gli elettori – quei pochi che ancora votano – dovessero davvero perdere la fiducia in Meloni, davvero non saprebbero più a che santo votarsi.