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 2023  aprile 09 Domenica calendario

Portofino, turismo con il timer


La zona rossa, anzi, la doppia zona rossa nella Piazzetta di Portofino non si era mai vista. Certo, non ci saranno filo spinato e cavalli di frisia a tener distanti le persone dal simbolo glamour del Borgo, con i suoi negozi e i suoi locali adorati dai vip. Ma fino al 15 ottobre gli agenti, tutti i giorni fino alle sei del pomeriggio, potranno sanzionare (multe non da poco, fino a 275 euro) chi non rispetta la nuova ordinanza del sindaco.
Vietato accalcarsi, aggregarsi, spintonarsi alla ricerca di un centimetro di spazio in due punti ben precisi e delimitati, quelli dove l’assembramento in certe situazioni deborda nella totale confusione. «Un caos anarchico che non ci possiamo più permettere», incalza il primo cittadino Matteo Viacava. Sono le postazioni dove si radunano i crocieristi, i gruppi organizzati in visita, le comitive in attesa di imbarco sul battelli. Coincidono anche con gli appostamenti dove le prospettive per le foto sono indimenticabili e dov’è impossibile per i visitatori non scattarsi selfie da postare sui social, magari con l’immancabile bastone per sorreggere lo smartphone. Ma la confusione troppo spesso è degenerata in gazzarra. E allora via con il divieto di far crocchi. Circolare, prego, circolare.
Il provvedimento del sindaco pare aver messo d’accordo un po’ tutti i portofinesi. I residenti, gli operatori turistici, i ristoratori. Tra i detrattori storce il naso chi sospetta che così Portofino voglia difendere la sua esclusività. Che voglia puntare solo su un turismo da ricconi. Viacava ribatte a muso duro: «L’accusa è da respingere in maniera assoluta. L’obiettivo non è quello di rendere esclusiva la località, ma di permettere a tutti di godere della nostra bellezza. E poi vogliamo anche evitare situazioni di potenziale pericolo da sovraffollamento».
Nell’ordinanza si parla anche di zone «prive di barriere di sicurezza lato mare» ma anche del transito di mezzi di soccorso. «Talmente difficoltoso da dover richiedere l’intervento di forze di polizia per gestire la viabilità dei pedoni, creando un ostacolo a soccorsi tempestivi», annota ancora il documento. Rivela ancora il sindaco: «In questi anni quasi tutti i residenti e gli operatori turistici e commerciali mi hanno chiesto di fare qualcosa per limitare il caos».
Della necessità di intervenire in qualche modo si era già discusso in passato. L’emergenza Covid aveva stoppato ogni discussione. Ma adesso che il trend dei visitatori è ripartito con numeri importanti, il tema è tornato sul piatto.
E la decisione di Portofino è anche una cartina al tornasole delle difficoltà di trovare in Liguria un equilibrio corretto tra l’assalto del turismo e l’esigenza di tutelare un territorio dagli spazi ristretti e da un’orografia fragile. Se ne parla da anni anche nelle vivine Cinque Terre, nello Spezzino, dove a più riprese è ripartito il dibattito sul «numero chiuso», in realtà mai attuato.
Un fenomeno che attira ormai stabilmente tre milioni di visitatori ogni anno, genera sicuramente ricchezza ma mette anche a rischio un sistema naturale in affanno nel reggere questi numeri. Intanto a Portofino Viacava spiega che non si faranno figli e figliastri. Nessuna tolleranza, nemmeno se a violare le norme saranno i vip che sono tornati a frequentare il Borgo: «Le regole valgono per tutti, non faremo sconti. Portofino non è di qualcuno, è un patrimonio che appartiene a tutti. E tutti devono rispettarlo». —
Ha collaborato Edoardo Meoli