Wikipedia, 9 aprile 2023
Sulla tastiera Dvorak
August Dvorak (Glencoe, 5 maggio 1894 – 10 ottobre 1975) è stato uno psicologo e insegnante statunitense.
È uno degli inventori della tastiera semplificata Dvorak, che prende il suo nome, introdotta nel libro del 1936 Typewriting Behavior. È lontano parente del compositore ceco Antonín Dvořák.[1]
Dopo dieci anni di ricerche assieme a suo cognato William Dealay, nel 1932 crea la tastiera semplificata Dvorak. Dvorak spera allora che sostituirà l’obsoleta tastiera QWERTY inventata da Sholes nel 1873 per la prima macchina da scrivere.
Nella sua opera Typewriting Behavior: Psychology Applied to Teaching and Learning Typewriting, scritta assieme Dealey, Nellie Merrick e Gertrude Ford, Dvorak descrive le sue scoperte nel campo dell’ergonomia, della matematica, della psicologia e fisiologia della dattilografia.
La tastiera semplificata Dvorak, brevettata nel 1936 da August Dvorak, consentirebbe di scrivere più rapidamente e con meno errori, per via della sua progettazione razionale. Si tratta di un’alternativa alle più conosciute tastiere QWERTY ed è impostabile nativamente nella maggior parte dei sistemi operativi.
August Dvorak realizzò la sua tastiera studiando la lingua inglese e posizionando le lettere più utilizzate al centro della tastiera. Le lettere premute meno frequentemente sono state spostate all’esterno e le vocali sono state tutte spostate sulla home row (la riga centrale) a sinistra, così da consentire l’alternanza della mano sinistra con quella destra. In questo modo è stato possibile ridurre il movimento delle dita sulla tastiera, arrecando minor stress alle articolazioni e ai muscoli.
Parlando dei benefici e dei metodi scientifici che sono stati usati per la creazione della disposizione dei tasti Dvorak, non bisogna dimenticare però che questo layout è stato studiato per la lingua inglese. Usando i metodi di scrittura a tastiera cieca, se si trascurano le vocali accentate, che sono assenti, la lingua italiana trae dei benefici dalla mappatura Dvorak, ma emerge un problema per quanto riguarda la barra spaziatrice. Infatti, il metodo di scrittura cieca prevede la ripartizione della tastiera tra le due mani, ma la barra dello spazio è l’unico tasto che può essere usato da due dita, ovvero i pollici. Per convenzione, se l’ultimo tasto premuto è stato digitato con la mano destra, lo spazio deve essere premuto col pollice sinistro e viceversa. In italiano, quasi tutte le parole finiscono per le vocali A, E, I, O, le quali nella mappatura Dvorak sono da premere tutte con la mano sinistra. Quindi, tranne quando si digita un segno di punteggiatura o si scrivono parole che finiscono per quelle consonanti che sono premute con la mano destra, sarà sempre il pollice destro a digitare lo spazio, con un certo squilibrio tra l’uso delle due mani.
Barbara Blackburn è nel libro del Guinness dei primati per essere riuscita a scrivere 150 parole al minuto per 50 minuti utilizzando una tastiera Dvorak.