Corriere della Sera, 9 aprile 2023
Perché un allargamento della Nato non giova a nessuno
Esistono ancora, in Europa e nelle Americhe, generazioni che ricordano le guerre combattute fra gli Stati e all’interno delle società nazionali nel Ventesimo secolo. Alcuni italiani ricordano la guerra d’Etiopia dell’ottobre 1935; e molti altri europei furono testimoni dei conflitti con cui più tardi scomparvero gli imperi coloniali che erano stati costruiti dai bisnonni ed erano sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale. Non erano più guerre religiose o ideologiche, come era accaduto molto frequentemente nei secoli precedenti, ma furono nondimeno sanguinosi conflitti fra uomini
che si affrontavano, spesso pretestuosamente, in nome della loro fede o della loro razza. Con qualche variante usavano tutti le stesse armi: fucili, cannoni, gas, lunghi assedi, lunghe privazioni di cibo e di acqua, feroci epidemie fra la popolazione civile. La grande innovazione, alla fine della Seconda guerra mondiale, fu la bomba atomica: un’arma che poteva aumentare esponenzial-mente il numero delle vittime, ma ebbe anche l’effetto di rendere molti Paesi più cauti. Uno sguardo all’attualità può essere utile perché esiste oggi il caso particolarmente interessante della guerra ucraina.
La situazione
L’Alleanza atlantica ha perduto ormai la sua originale funzione di deterrenza contro Mosca
Il Paese era divenuto uno pseudo Stato quando, anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre e la sua ascesa al potere, Stalin aveva voluto farne una Repubblica socialista e sovietica. Ma fu rispettato come tale soprattutto da quando le Repubbliche democratiche dell’Occidente vollero riconoscere l’esistenza di un nuovo Stato, ai confini della Russia, per evitare che Mosca ne facesse il disciplinato satellite di una sua costellazione.
Non credo che la mossa moscovita avrebbe potuto estendersi all’intero continente; e non credo quindi che giustificherebbe oggi l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Il Patto Atlantico fu creato quando la patria del comunismo disponeva ancora di una quinta colonna (i partiti comunisti di molti Paesi dell’Europa occidentale) e quando l’esistenza di una istituzione militare in Occidente avrebbe persuaso Mosca a muoversi con prudenza. Il risultato è stato raggiunto e la Nato ha perduto ormai la sua originale funzione. Non credo che il suo allargamento ad altri Paesi della Europa Orientale gioverebbe alla pace del continente; e credo che la renderebbe piuttosto afflitta da una pericolosa precarietà.