Il Messaggero, 7 aprile 2023
I licei senza voti funzionano?
A scuola senza voti, per provare a portare via le ansie e lo stress che gli studenti provano di fronte alle interrogazioni e ai compiti in classe. Un disagio diffuso che, per alcuni, sarebbe legato proprio ai voti. Soprattutto a quelli più bassi. E così il liceo classico e scientifico “Giordano Bruno” di Mestre, in provincia di Venezia, ha avviato la sperimentazione della scuola senza voti in due diverse classi: una già in corso allo scientifico e un’altra pronta a partire sempre nello stesso indirizzo, a cui potrebbe aggiungersene un’altra a breve giro per il liceo classico. Un’idea che non convince in blocco gli educatori: una buona fetta è convinta che nel lungo periodo si possa ottenere l’effetto contrario di ragazzi non preparati ad affrontare i giudizi negativi che inevitabilmente nella vita, prima o poi, arrivano.Per il momento, comunque, parte il “quadrimestre senza voti”, per alleggerire la tensione degli alunni legata alle prove scritte e agli orali che si svolgono durante le lezioni. Le verifiche in classe si svolgeranno comunque, con le modalità già utilizzate dai docenti e che gli alunni conoscono bene, ma ai ragazzi non arriveranno poi i voti numerici a cui sono stati abituati fino ad oggi. Si troveranno invece a confrontarsi con un report che, nelle parti più critiche, riporterà un giudizio dal tono “preparazione da migliorare” con i dettagli relativi a quei passaggi critici e, in generale, a quel che non va.NUMERI A FINE ANNODurante tutto il quadrimestre si andrà avanti così ma poi, alla fine dell’anno, in pagella arriveranno comunque i voti alla vecchia maniera. La sperimentazione è stata prima discussa con i genitori e poi è stata approvata dai due consigli di classe. Per ora infatti si parte in due classi di liceo scientifico e poi, se questo periodo darà buoni risultati, il sistema potrebbe essere esteso anche ad altre classi. La dirigente scolastica Michela Michieletto ha spiegato il progetto, assicurando di voler affrontare il sempre più evidente problema di ansia che colpisce i ragazzi. L’intenzione quindi è sospendere fino a fine anno la paura del voto. Con un monitoraggio tra gli alunni si proverà a capire se l’obiettivo è stato raggiunto. La questione della valutazione investe la scuola da anni, tanto che più volte si è deciso di abolire i voti numerici a favore dei giudizi, trasformando ad esempio un 9 in un distinto, per poi tornare invece alle medie numeriche. Alla scuola elementare ad esempio da due anni i voti non ci sono più e al loro posto sono stati adottati i giudizi descrittivi, raggruppati in 4 livelli: avanzato, intermedio, base e in fase di apprendimento che, di fatto, racchiude in sé l’insufficienza. Poche settimane fa l’Alto Adige aveva proposto di abolire i voti sotto al 4. La scuola di Mestre, quindi, non è la prima ad affrontare il problema del disagio scolastico abolendo o comunque sospendendo temporaneamente i voti.L’ESEMPIO ROMANOA fare da apripista alla scuola senza voti è stato infatti il liceo Morgagni di Roma: «Gli studenti sono soddisfatti – spiega la dirigente scolastica Patrizia Chelini – soprattutto perché stiamo verificando che nella sezione cosiddetta “senza voti” il livello di stress è diminuito. Dobbiamo fare ora il punto della situazione per quel che riguarda il rendimento, anche confrontandoci con i risultati Invalsi. Ma non è così semplice perché fino a qualche anno fa l’iscrizione nella sezione senza voti era casuale, poi le famiglie hanno iniziato a sceglierla quindi, per valutare i risultati della sezione senza voti, dovremmo capire la base di partenza. Dobbiamo andare a vedere se viene scelta soprattuto da ragazzi che hanno voti bassi alle medie, in quel caso i risultati raggiunti sarebbero falsati perché una sperimentazione si fa a parità di condizioni. Forse dovremmo rivedere il sistema delle iscrizioni e tornare alla casualità».