il Fatto Quotidiano, 8 aprile 2023
In morte di Alberto Fremura
È morto a 87 anni Alberto Fremura, uno dei maestri della satira italiana seppure poco conosciuto al grande pubblico. Si è spento a Fenis, in Valle D’Aosta, dove si era trasferito da pochi anni ma il vuoto più grande lo lascia nella sua città natale, Livorno. Qui, negli ultimi 40 anni, aveva stabilito il suo studio in una torre del XVI secolo a picco sul mare, la torre di Calafuria, diventata meta di appassionati e ammiratori dell’artista: “Quando mi chiudo questa porta dietro le spalle, in realtà chiudo fuori il mondo e tutte le cose che non mi piacciono di questo nuovo Medioevo che stiamo vivendo”.
Nato nel 1936, laureato in Economia e commercio all’Università di Pisa, lavorava con il padre di giorno e dedicava alla sua passione per il disegno le ore notturne. Inizia ufficialmente la sua carriera di disegnatore nel 1957 vincendo un concorso bandito da “Il travaso delle idee”, pubblicazione satirica del tempo. Ha collaborato come vignettista satirico con testate come il Borghese, il Tirreno, Il Tempo, la Nazione e Il Resto del Carlino e nel 1989 ha ricevuto il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, il più importante del settore.
Ma Fremura non è stato solo autore di satira politica ma anche il creatore di personaggi spassosissimi come L’ispettore Chelseabradburingingtonessexbrown e 001 Agente segretissimo, comparsi sulla storica rivista Linus e raccolti da Longanesi nel volume “Che vita, ragazzi!”. Di Fremura Benito Jacovitti scrisse: “L’umorismo di Fremura è di quello più sicuro – che fa ridere e pensare anche chi sta in mezzo al mare! – L’ispettor dal lungo nome (che io legger non so come) – è una satira pungente di chi scopre mai un bel niente. In quest’ultime vignette al Fremura (se permette) un consiglio voglio dare: ‘devi fare, fare, fare, per chi t’ama e chi t’ammira! Per la gloria (e per la lira!)’”.