16 marzo 2023
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Biografia di Patricia Anne Boyd
Patricia Anne Boyd, per tutti Pattie, nata a Taunton (Inghilterra) il 17 marzo 1944 (79 anni). Modella e fotografa inglese.
Titoli di testa «La gente sembra non sopportare più la libertà, si abbandona all’intolleranza. E, in fondo, questa libertà sembra non volerla più. Ne ha paura».
Vita Primogenita di Colin Ian Langdon, pilota della Royal Air Force Boyd e di Diana Frances Boyd. Tre fratelli: Colin (1946), Helen Mary (meglio nota come Jenny, 1947), e Paula (1951). A causa del lavoro di suo padre la famiglia si trasferisce in Africa, prima in Kenya poi in Tanganica (oggi Tanzania). Ritorneranno in Inghilterra solo dopo il divorzio dei genitori e il matrimonio della mamma con Robert Gaymer-Jones, avvenuto nel febbraio 1953. Dalla questa unione nasceranno David e Robert Jr., Chiara e Julia • I rapporti con il patrigno non sono rosei: «Capitava che venissimo picchiati per i nostri piccoli misfatti. Ci ordinava di piegarci in avanti e noi chiedevamo scusa per il dolore che ci aspettava (…) mia madre non interveniva mai nelle punizioni del mio patrigno, credo avesse troppa paura (…). Nei miei ricordi di bambina non mi sembra di aver mai ascoltato o preso parte a chiacchierate spensierate a tavola. Non ci era permesso di parlare a tavola del mio vero padre, e non ci era permesso parlare alla tavola del mio patrigno. E se a tavola facevamo qualcosa che lo contrariava ci costringevano a stare in piedi in un angolo della stanza con le mani sulla testa. Dovevamo restare così a lungo e dopo un po’ non ce la facevamo più dal male» [Sussidiario] • Nel 1962, finita la scuola dalle suore, scappa a Londra. Inizialmente scartata dai fotografi per via dei suoi denti da «criceto», Elizabeth Arden la sceglie per reclamizzare uno shampoo • Prima casa a Chelsea, condivisa con Mary, sua amica d’infanzia: «un posto orribile con una cucina squallida. All’epoca vivevo di Hot dog» [Pattie Boyd su 16] • Dalla Arden un cliente che lavora per Honey, una rivista di moda, la invita a intraprendere una carriera da modella. Poco dopo Mary Quant le fa girare il mondo • A metà degli anni Sessanta è uno dei volti più apprezzati e fotografati della Swinging London. Oltre che per Honey, lavora per Vogue e Vanity Fair nelle edizioni britanniche e per Elle Francia. Apparsa anche su The Daily Telegraph e The Times. A immortalarla David Bailey, Terence Donovan, Jeanloup Sieff e Brian Duffy • Andy Capp la disegna in una sua vignetta come la ragazza perfetta per vestire la minigonna • Si trasferisce in cottage «Abbiamo due piani con soggiorno, sala da pranzo, grande cucina e due camere da letto. Entrambe amiamo cucinare: la mia specialità sono le scaloppine di vitello» [Boyd, cit.] • Nel 1964 il regista Richard Lester la sceglie per la pubblicità televisiva delle patatine Smith • «Conoscevo il regista Richard Lester: avevo girato con lui alcune pubblicità per la tv. Mi chiese di venire a fare un provino per un film dei Beatles, e la cosa mi lasciò di stucco. La mia unica aspirazione era fare la modella. Non avevo mai pensato di fare l’attrice» • «Ero appena giunta sul set del film dei Beatles A Hard Day’s Night. Alla fine della giornata di riprese, nelle quali tra l’altro dovevo recitare una sola battuta, George mi chiese di sposarlo. Non ci feci caso, pensavo scherzasse. Me lo richiese dopo poco tempo e dissi di no. Ero fidanzata. In ogni caso iniziammo a frequentarci e dopo qualche mese, eravamo nel 1965, George mi chiese ancora di sposarlo. Evidentemente non scherzava» [Gattuso, Ondamusicale] • Primo appuntamento al Garrick Club di Covent Garden, in compagnia del manager dei Beatles, Brian Epstein • Gloria Stavers la convince a scrivere una rubrica per la rivista americana per adolescenti 16, rubrica intitolata Pattie’s Letter from London. Racconta le ultime tendenze di Carnaby Street, le sue serate con i Beatles e risponde alle lettere. Harrison però le chiede di smettere. «Ricevevo lettere di odio dalle fan. Gli haters non sono un’invenzione di Instagram» [Jacobbi, Vanity] • «Ho visto i Beatles suonare in un teatro a Londra, e George mi disse che sarei dovuta andarmene prima dell’ultima canzone. Così ci siamo alzati e siamo andati verso l’uscita e c’erano queste ragazze dietro di me, che mi hanno seguita. Mi stavano prendendo a calci, e tirando i capelli, spintonandomi per il corridoio» [ad Harper’s Bazaar] • Con la Jenny, anche lei modella, apre la boutique Jennifer Juniper nella zona di Chelsea. Vendono oggetti d’antiquariato e altre opere d’arte che Pattie reperisce mentre Jenny gestisce il negozio • La relazione con Harrison va a gonfie vele. Lei diventa la sua musa. Si ispira a lei per canzoni come I Need You, Something (definita da Frank Sinatra la più bella canzone d’amore di sempre) e For You Blue, contenute rispettivamente negli album Help! (1965), Abbey Road (1969) e Let it be (1970) • «Aprivamo nuovi orizzonti in ogni campo, facevamo esperienze di ogni tipo e credo vivessimo senza preoccuparci del domani. La gente viaggiava in posti come l’India e l’Afghanistan, le prime mete hippy, e portava a casa vestiti esotici, gioielli e droghe. Non avevamo modelli di riferimento, non avevamo idea che le droghe fossero potenzialmente pericolose o che i nostri amici potessero finire col diventare tossicodipendenti e morire di overdose» [sussidiario] • Il 21 gennaio 1966 convolano a nozze. Cerimonia semplice. Dei Beatles partecipa solo Paul McCartney. Subito dopo «la coppia più bella e felice nel mondo», così veniva descritta dalla stampa, volano alle Barbados. Lei si appassiona anche alla fotografia e immortala scorci della sua vita con Harrison e con i Beatles • Pattie studia meditazione trascendentale. È a lei che si deve l’infatuazione per l’India dei Beatles. Paul le fece sapere che il Maharishi Mahesh Yogi era a Londra: «Ci ritrovammo tutti in India. Due mesi laggiù ai piedi dell’Himalaya, a meditare, scherzare, a scrivere canzoni senza alcuna pressione» • In India con loro c’erano John e Cynthia Lennon, Paul McCartney e Jane Asher, Ringo Starr e Maureen Cox ma anche Mike Love dei Beach Boys e Mia Farrow. George si appassiona alla cultura indiana, per lui la meditazione diventa un’ossessione. Entra nel movimento Hare Krishna • Nel 1969 viene fotografata con la collega Twiggy da Justin de Villeneuve per Vogue Italia. Sul finire degli anni Sessanta il matrimonio s’incrina. George la tradisce in continuazione. Lei, soffre e per ripicca lo tradisce anche lei • Eric Clapton, caro amico di Harrison, s’innamora di Pattie: «Credo che inizialmente fossi motivato da un miscuglio di lussuria e invidia, ma tutto è cambiato quando l’ho conosciuta davvero. Ho messo gli occhi su Pattie per la prima volta nel backstage del Saville Theatre di Londra dopo un concerto dei Cream, e pensai fosse bella in maniera inusuale. Questa prima impressione si è poi rafforzata trascorrendo del tempo con lei. Ricordo che pensai che la sua bellezza fosse anche interiore. Non era soltanto il modo in cui appariva, sebbene mi sembrasse la donna più bella che avessi mai visto. C’era qualcosa di più profondo, veniva dal suo interno. Era semplicemente sé stessa, e questo mi catturava. Non avevo mai conosciuto una donna così completa, e questo mi creò un senso di sopraffazione. Pensai a quel punto di avere davanti due strade: smettere di frequentare lei e George, oppure concedermi alle mie stesse emozioni e dirle tutto quello che provavo» • Canzoni come Layla, uno dei primi successi di Clapton, nascono proprio contemplando il dolce viso della moglie dell’amico. Pur di starle vicino Clapton fa la corte a Paula Boyd, sorellina di Pattie, ma dopo un po’ lui le confessa il suo amore e le ruba un bacio davanti a una bottiglia di vino • Clapton, disperato, tenta il tutto per tutto e nel 1970, durante una festa, Eric rivela pubblicamente il suo amore per Pattie. Lei rimane senza parole, Harrison, infuriato, la trascina via dal party • Clapton disperato si dà all’eroina • Negli anni successivi Pattie fa di tutto per ricucire il loro rapporto ma non funziona: «Litigavamo e litigavamo, senza mai raggiungere alcuna conclusione, quindi ci sentivamo irritati l’uno con l’altro. Passava sempre più tempo lontano da casa, a volte non tornava prima delle quattro o cinque del mattino, altre per niente». Cerca di salvare un matrimonio che, a quanto pare, Harrison però non vuole più. Lui continua a tradirla, ha una relazione anche con Maureen Cox, compagna di Ringo • Nel 1975 Pattie vola in America, George la lascia libera di andare senza litigare né con lei né con lui: «Qualche volta nella vita le relazioni giungono a una fine naturale, avevamo preso due strade diverse. Quando finii tra le braccia di Eric, George non sembrava troppo dispiaciuto. Lui è sempre stato chiuso. Chissà, forse era meglio, ai suoi occhi, che mi mettessi insieme a un bravo chitarrista piuttosto che a uno scarso» • «George aveva problemi con le droghe. Eric con l’alcol» • Clapton s’era disintossicato dall’eroina ma in compenso beveva. Ma all’inizio fila tutto liscio • Il 7 settembre del 1976 sono invitati alla festa che Paul e Linda McCartney tengono ogni anno in onore di Buddy Holly. Pattie non aveva finito di prepararsi. «Non avevo ancora deciso cosa indossare. Eric era già pronto da molto e mi aspettava pazientemente, giocherellando con la sua chitarra. Come era dolce, almeno in quei primi tempi! Quando, finalmente, io fui pronta e scesi, gli chiesi: Do I look all right? e lui, invece di rispondere suonò quello che aveva appena composto: It’s late in the evening/ she’s wondering what clothes to wear/ She puts on her makeup/ and brushes her long blonde hair/ And then she asks me/ Do I look all right?/ And I say, yes, you look wonderful tonight». Nasce così Wonderful Tonight • Lei si getta a capofitto nella nuova relazione. I due si sposano nel 1979. George manda loro un biglietto: «E+P God Bless Us All, love from G». Come George, anche Eric ha una predilezione per le relazioni extraconiugali e l’alcol. Lei lo ama alla follia, lui però è troppo ubriaco per accorgersene. Il loro matrimonio si fa sempre più burrascoso. Lui la picchia, la maltratta, la trascina nel suo mondo: «Ho attraversato quella tristezza con molto coraggio. La cosa più dura fu non essere ascoltata da Eric. Chi ha delle dipendenze ascolta solo sé stesso» • Nel 1985 a Milano lui conosce la modella Lory Del Santo. Hanno una relazione • Intanto a New York Pattie cerca disperatamente di avere un bambino, lui però fa un figlio con Lory • I due divorziano nel 1989 ma restano buoni amici. Hanno deciso di mettere una pietra sopra corna e scandali • Dopo la fine del suo secondo matrimonio, ci sono anni di sedute psicoterapeutiche: «Per ventitré anni sono stata prima la signora Harrison e poi la signora Clapton. Ero conosciuta, ma, di fatto, sempre all’ombra di qualcuno. Se entravamo in un negozio, il commesso spalancava la porta a George e poi la sbatteva in faccia a me. Mi sono chiesta chi fossi, per la prima volta, in profondità, anche grazie a lunghe sedute di psicoterapia» [Vanity] • Smessi i panni della modella Pattie si dà alla fotografia. Nel corso della sua vita aveva realizzato tantissimi scatti durante i viaggi, i concerti e le serate con i suoi partner: un materiale che ha dato vita ad alcune mostre di grande successo in tutto il mondo come Through the Eyes of a Muse e Pattie Boyd: Newly Discovered • Nel 1991 Patty Boyd ha conosciuto l’agente immobiliare Rod Weston, col quale si è sposata il 29 aprile 2015 in una cerimonia tenutasi a Chelsea, borgo di Londra • Nel 2007 ha pubblicato la sua autobiografia Wonderful Today • «Oggi Pattie Boyd abita in una casa di campagna non lontano da Londra. Nella tenuta gironzolano due alpaca, un cane e un cigno nero. Il cigno non le piace: «Non vedo l’ora che se ne vada, lo detesto, appena mi avvicino mi aggredisce». Difficile riconoscere oggi in questa signora in maglione giallo pallido e una sciarpa rosa intorno al collo, la musa di canzoni famosissime e struggenti. Solo quando si toglie per un attimo gli occhiali, un lampo dello sguardo azzurro fa pensare alla ragazza che è stata e che si racconta nel libro fotografico My Life in Pictures (Reel Art Press), ricco di immagini in parte scattate da lei, in parte da grandi fotografi degli anni Sessanta, da David Bailey a Terence Donovan, che l’hanno ritratta quando lavorava come modella» [Jacobbi, Vanity] • Con Eric Clapton, che rapporti ha oggi? «Io esco, frequento ancora gli amici, vado a teatro. Lui vive quasi recluso, quindi non so neanche dire se i nostri si possano definire rapporti. Ci mandiamo dei messaggi, sul telefono. Di solito io gli scrivo per dargli la notizia della morte di qualcuno che conoscevamo, lui mi ringrazia. Fino al prossimo necrologio» [Jacobbi, cit.].
Titoli di coda «Mi piace pensare alla straordinaria fortuna di essere stata ragazza in quel periodo magico. Ma se avessi rimpianti, non sarei qui».