Anteprima, 6 febbraio 2023
Tags : Paco Rabanne
Biografia di Paco Rabanne
Paco Rabanne (1934-2023). Stilista e designer spagnolo. «Nato vicino a San Sebastian, Francisco Rabaneda y Cuervo, detto Paco, respira moda fin dall’infanzia. Sua madre è la capo cucitrice della filiale spagnola di Balenciaga. Sradicato dalla sua nativa Spagna dalla guerra civile all’età di 5 anni, si trasferisce in Francia dove studia architettura all’Ecole des Beaux Arts di Parigi (dal 1952 al 1964). Il suo primo contributo al settore della moda arriva con i gioielli, quando disegna un’audace collezione di plastica e di bottoni che riesce a vendere oltre che a Balenciaga, a Dior e a Givenchy. Negli Anni Sessanta la luna è il miraggio e lui nel 1965 realizza il suo primo abito di plastica. Pioniere dei materiali alternativi, aveva imparato a creare i vestiti usando pinze anziché ago e filo. Invece della stoffa utilizzava cartapesta, nastro adesivo, dischi di metallo chiusi con catene. Solo un anno dopo, fonda la sua maison. È un mito della moda fin dal debutto, quando impiega per la prima volta modelle di colore: la collezione s’intitola Dodici abiti importabili. Un trionfo, riceve il Dé d’Or, il riconoscimento più prestigioso. Viene notato anche dal cinema e dal teatro. È il 1968 quando disegna i costumi di scena per Barbarella, il film di fantascienza diretto da Roger Vadim. Per Jane Fonda crea bustini metallizzati rosa fluo, tutine attillatissime con dettagli metallici, corpetti con applicazioni in plexiglas effetto nude look, giubbini argentati in stile astronauta sempre abbinati a stivali altissimi […] Si era ritirato nel 1999 e raramente appariva in pubblico. Era profondamente credente, gli piaceva definirsi “un monaco della moda”» [Veneziani, CdS]. «Ad averlo reso un personaggio memorabile sono state anche le idee. Rabanne era convinto di essere un indovino (negli anni Settanta era stato ribattezzato da WWD il “Nostradamus della moda”), e nelle interviste racconta di aver vissuto varie vite, tra cui quella di una prostituta alla corte di Luigi XV e dell’assassino di Tutankhamon, nonché di aver visto Dio, più volte. Nel 1999 dichiara in TV di aver sognato una Parigi in fiamme dopo lo schianto a terra della base spaziale russa Mir. Chiuso con le passerelle, Rabanne è tornato a dedicarsi al disegno; nel 2005 inaugura a Mosca una sua mostra personale, mentre l’anno seguente si reca in Ucraina, per assistere allo svilupparsi della rivoluzione arancione» [Tibaldi, Rep].