Anteprima, 10 febbraio 2023
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Biografia di Aldo Canovari
Aldo Canovari (1946-2023). Editore della Liberilibri, la piccola casa editrice con sede in corso Cavour a Macerata (marchio dedito a saggistica e narrativa). «Era un italiano speciale di quelli che “vivono e lavorano a Macerata”. Per burlarsi con leggerezza della provincia apparentemente assopita, e in realtà vivace e forte nella umile Italia appenninica, Ennio Flaiano ironizzò con un celebre aforisma: “C’è gente che vive e lavora a Macerata”. Lì era nato nel 1946 questo straordinario personaggio, amato e seguito con fervore ma con grande discrezione da vagonate di amici e ammiratori; aveva ereditato lo status di medio imprenditore locale dal padre, titolare di imprese nell’Automotive, e poi impiegato una fortuna, con buoni esiti, nel campo del metano. Non era soddisfatto di fare del denaro, voleva spenderlo bene, con impegno e piacere civile. Così andò la sua vita di curioso e di lucido fondatore dell’editrice Liberilibri, la prima vera e unica casa culturale dei libertari, piccola minoranza attiva devota alla difesa dell’indifendibile, come reca il titolo, “Difendere l’indifendibile”, del libro di Walter Block pubblicato nel 1995 e molte volte ristampato con successo. Imparare che perfino contro il porco maschilista, il poliziotto corrotto, lo speculatore e altre figure nere possono essere esercitate, come disse Aldo Busi, “perversioni di fondo di chi punta il dito sulle perversioni di superficie altrui”, bè, era per lui essenziale. Von Hayek aveva scritto all’Autore che la sua “medicina troppo forte”, il diritto del male a una difesa contro i pregiudizi di maggioranza, essenza del libertarismo, sarebbe stata assunta con buoni effetti “anche da persone che la odieranno”. Un anno prima Canovari, sempre alla ricerca di cose non scontate, dall’alto prezzo politico e morale, aveva pubblicato la requisitoria di Daniel Soulez Larivière contro “Il circo mediatico-giudiziario”, e il 1992, ventiquattro mesi prima dell’uscita del pamphlet, era stato l’anno del calcio di inizio del giustizialismo italiano. Aldo Canovari aveva due principali ossessioni razionali: la rivolta liberista contro l’esproprio fiscale della sovranità dell’individuo e il garantismo giuridico più radicale, assoluto, pannelliano di fatto e di scelta. Si può dire che fu un gentiluomo anarco-insurrezionalista, pacifico ma a suo modo furioso ogni volta che sentiva necessario emancipare l’individuo dalla pressione indebita della società e dello stato facendone un cittadino diverso dal fruitore di servizi che spesso rendono servi» [Ferrara, Foglio]. Dal 2015 era malato di sla. Si è spento ieri mattina all’ospedale di Macerata. Avrebbe compiuto 77 anni il 14 febbraio.