Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  febbraio 17 Venerdì calendario

Biografia di Umberto Cuttica

Umberto Cuttica (1928 - 2023). Dirigente d’azienda. Già direttore centrale del personale e delle relazioni sociali alla FIAT (1970-74). Già direttore generale della Piaggio (1976-77) e della Editrice La Stampa (1977-81). Presidente della Zanussi (1983-84). Quindi di nuovo alla Stampa (1989-2008). Presidente dell’ANSA dal 1994 al 1997 • «Appena laureato in giurisprudenza era andato a lavorare all’Unione industriale di Torino. Un passaggio tutto sommato veloce prima di trasferirsi ad Aosta, alla Cogne, dapprima come direttore del personale e poi direttore generale. Era la fine degli Anni ’60 quando lasciò l’incarico. Al suo orizzonte adesso c’era la Fiat, e successivamente la Piaggio, azienda nella quale, rimase per un paio di anni. Nel 1976 ritorna a Torino e si ferma al 32 di via Carlo Marenco, dove aveva sede in quegli anni La Stampa, con l’incarico di amministratore delegato. Il giornale, allora, navigava nelle acque agitate di un Paese scosso dal terrorismo. La Stampa, era nel mirino. Nel ’77 le Brigate Rosse tendono un agguato al vice direttore Carlo Casalegno, che morirà tredici giorni più tardi. Cuttica resta saldo in sella. Fino al 1981. Poi finisce alla Zanussi, a Pordenone. Eccome come ricorda l’addio a quell’azienda - neanche due anni più tardi - la figlia Chiara: “Papà era arrivato con il compito di rilanciarla. Ma la proprietà decise comunque di venderla agli svedesi. Lui, che era un uomo che credeva fermamente nel lavoro italiano, non era d’accordo. Questa diversità di vedute fu la ragione del suo addio”. Storie vecchie che riemergono oggi, nella memoria delle figlie. Così come si torna a parlare della targa che La Stampa gli donò quando lasciò l’incarico: “Era riuscito a ricomprare lo stabile nel quale aveva sede il giornale. E questo lo inorgogliva. Quella lastra, sulla quale è inciso lo stabile di via Marenco, la conservava in modo geloso, e la faceva vedere a tutti. Per lui fu un importantissimo segno di riconoscenza” racconta ancora Chiara. Dopo la pensione - e dopo aver ricoperto ancora la carica di vice presidente operativo de La Stampa e di presidente di Specchio dei tempi, Umberto Cuttica si è ritirato a vita privata. I problemi di salute, le difficoltà nel muoversi, i due lutti recenti, sono le istantanee degli ultimi anni, difficili, specialmente per uno con un carattere come il suo. Che qualcuno ancora ricorda con aneddoti legati al suo secondo periodo ai vertici del giornale» [Poletto, Sta]. È morto nella sua casa di viale Thovez: alcuni problemi di salute e due recenti grandi dolori gli avevano provocato grande sofferenza. Prima aveva perso la moglie, Ornella; poi, un anno fa, il figlio Leonardo. Aveva 94 anni.