8 febbraio 2023
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Biografia di Joe Pesci (Joseph Frank Pesci)
Joe Pesci (Joseph Frank Pesci), nato a Newark (New York, Usa) il 9 febbraio 1943. Attore. Premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 1991 per l’interpretazione di Tommy DeVito in Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese. Candidato agli Oscar anche per Toro scatenato (1980) e The Irishman (2019). «Ha la consapevolezza di ciò che è e di chi è. È naturale, ma c’è un grande lavoro dietro a quello che fa» (Robert De Niro).
Vita «Il padre, Angelo Pesci, torinese di origine, fa due lavori: di giorno guida il carrello elevatore per la General Motors, di sera fa il barista; la madre è una parrucchiera part-time originaria di Avellino. L’infanzia di Joe trascorre nel New Jersey e sin da giovanissimo si appassiona al mondo della recitazione, possiamo dire che inizia a recitare a soli 4 anni, quando partecipa a un programma radiofonico. A 10 anni inizia a comparire in televisione nel programma Startime Kids ma alcuni anni più tardi inizia a sviluppare un’incredibile passione per la musica» (Esquire) • «Angelo Pesci vede nel mondo dello spettacolo una via di fuga per i suoi tre figli. Ha incoraggiato il fratello e la sorella maggiori di Joe a suonare la fisarmonica. Quando Joe aveva appena 5 anni, ha partecipato a spettacoli teatrali a New York. A 10 anni partecipava regolarmente a un varietà televisivo chiamato Startime Kids. “Mio padre mi spingeva a farlo, come spesso i genitori spingono i propri figli, cosa su cui non sono d’accordo”, dice. “Sono cresciuto nel business. Non avevo scelta”. Aggiunge: “Mio padre mi amava così tanto che non voleva che diventassi un operaio o simili”. Se avesse avuto sua scelta, “avrei fatto qualcos’altro nella vita. Qualcosa di più rilassante, in un settore diverso, dove non dovevo usare le mie emozioni”» (a Nancy Harrison) • «Iniziò a lavorare come parrucchiere, con la madre, poi si appassionò alla musica, sia chitarra che voce. Contribuì a far conoscere i musicisti che poi fondarono il gruppo Four Seasons e suonò per un po’ la chitarra nel gruppo Dee and The Starliters. Quando Pesci se ne andò, il suo posto fu preso da un tale che si faceva chiamare Jimmy James, ma che poi si sarebbe fatto conoscere come Jimi Hendrix» (il Post) • «Negli anni ’60 lo troviamo a cantare e suonare nei locali con la band Joe Dee e nel 1968 registra il suo primo album con il nome di Joe Ritchie intitolato Little Joe Sure Can Sing!. La prima apparizione cinematografica ufficiale di Pesci fu in un film poliziesco a basso budget intitolato The Death Collector (1976), ma visto l’insuccesso e la scarsità di ruoli Joe si scoraggia e abbandona la carriera di attore per andare a lavorare in un ristorante italiano a New York. Ma il film non è completamente un disastro, perché tra gli spettatori c’è Robert De Niro che ammira la performance di Pesci e lo porta all’attenzione di Martin Scorsese. Il regista dà una possibilità a Pesci e lo sceglie per il ruolo del fratello del pugile Jake LaMotta nel film biografico Toro scatenato (1980). Pesci ottiene il plauso della critica e viene nominato sia per un Golden Globe che per un Academy Award come miglior attore non protagonista. La parte in Toro Scatenato scatena anche le richieste di collaborazione per Pesci che appare in un altro film biografico, Jean e Barbara. Un film da finire (1982), diventa il protagonista nel film tedesco Caro signor Wonderful (1982), recita con il comico Rodney Dangerfield in Easy Money (1983) e interpreta un mafioso in C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone» (Esquire) • «Negli anni Ottanta Pesci recitò anche in Tutti dentro di Alberto Sordi, e con Michael Jackson nel musical Moonwalker. Nel 1990 arrivò Quei bravi ragazzi, il suo miglior film: in un’intervista in televisione, fatta quando ancora in televisione si fumavano i sigari, ha raccontato che in quel caso fu lui a dover convincere Scorsese a dargli la parte. Scorsese lo riteneva un po’ troppo vecchio. Dopo essersi insultati per un po’, Pesci e Scorsese si misero d’accordo, ma solo perché Pesci chiese a un amico che lavorava come truccatore per Star Trek di dargli una mano con le rughe. Nel 1991 Pesci vinse l’Oscar come Miglior attore non protagonista per la sua interpretazione in Quei bravi ragazzi. Salì sul palco, disse: “È un onore, grazie” e se ne andò. Così. Spiegò che proprio non se l’aspettava di vincere, e quindi non sapeva cos’altro dire» (il Post) • «È vero che lei e Scorsese lo avete scoperto quando lavorava in un ristorante? “Aveva fatto l’attore e il musicista senza gran successo e accompagnava ai tavoli i clienti. Martin e io andavamo a mangiare lì e ci dicevamo ogni volta che sarebbe stato perfetto per il ruolo di Joey La Motta, il fratello di Jack. Finché ne parlammo al proprietario, che ci disse: ok, ma ve lo prendete per sempre, io non gli tengo il posto. In pratica ci vendette Joe. E direi che abbiamo fatto un buon affare”. Qual era il motore di quel gruppo straordinario? L’amicizia, le stesse origini, la stessa visione del cinema? “Tutto questo, ma soprattutto Scorsese. È stato lui a metterci insieme allora, io, Joe, Harvey Keitel e gli altri. Ed è stato ancora lui a distanza di tanti anni. Scorsese ha un forte senso del gruppo, si potrebbe dire della bottega di famiglia”» (Robert De Niro a Curzio Maltese) • «Nei suoi ruoli più famosi – la iena umana in Quei bravi ragazzi, l’idiota sapiente in Mio cugino Vincenzo, diavolo, persino il tipo che viene preso a barattoli di vernice in testa in Mamma, ho perso l’aereo - è un truffatore che parla in modo rapido, una rozza testa calda analfabeta, un uomo per cui la legge è solo una cosa da aggirare. E il problema è che ha interpretato quei ruoli così bene – ciascuno l’ha relegato con fermezza in quello dello sfigato con il cuore da criminale – che gli studi hanno presto preferito che non interpretasse altro. È per questo che, più di un decennio fa, ha deciso di ritirarsi definitivamente, avendo promesso di farlo per la prima volta un decennio prima di essere così stufo di Hollywood che non gli aveva mai dato l’opportunità di uscirne. Hai visto 8 teste e una valigia? È abbastanza perché qualcuno smetta di recitare. Così, invece, ha deciso di concentrarsi sul jazz (pseudonimo: Joe Doggs) e sul golf. [...] Ammesso e non concesso che con The Irishman non sia completamente sfuggito al suo passato. Dopotutto, è un film di Martin Scorsese. È di nuovo un film di gangster. Funziona con De Niro, per la settima volta. Ma mostra quanto altro Joe Pesci avrebbe potuto fare se qualcuno gliene avesse data la possibilità. Basso, tozzo e con una faccia adattabile, non sarebbe mai stato un leader della vecchia scuola. Ma in un’altra epoca, quella che ha messo la faccia di Jack Nicholson sui poster, avrebbe potuto essere un ottimo candidato. Il suo ruolo in The Irishman non è solo quello in cui finalmente, a 76 anni, si è liberato dalla nicchia che era diventata una camicia di forza, ma che la sovverte astutamente» (Stuart McGurk) • «Si dice che da quando aveva annunciato il suo ritiro avesse ricevuto diverse decine di offerte, e che abbia titubato anche nel caso della proposta di Scorsese per The Irishman: non voleva tornare a fare quello che faceva anni prima, per esempio in Quei bravi ragazzi. E infatti è tornato per fare un ruolo molto più riflessivo, “quasi opposto rispetto ai suoi ruoli del passato”, ha detto Scorsese. Il New York Times ha dedicato un articolo alla “Sobria genialità di un’interpretazione di Joe Pesci”» (il Post) • «Anche la chimica condivisa da De Niro e Pesci ha attraversato decenni, cambiando la vita a entrambi. La storia racconta che De Niro, che avrebbe dovuto interpretare il pugile Jake LaMotta nel film di Scorsese del 1980 Toro scatenato, abbia notato Pesci in The Death Collector (un film stile Mean Streets), e ha insistito con Scorsese per fargli interpretare il fratello del pugile, Joey LaMotta. Pesci, che era stato nel mondo dello spettacolo fin dall’infanzia, aveva rinunciato alla recitazione, al canto e alla commedia alla fine degli anni ’70. Ma De Niro non era tipo da accettare un no come risposta e Pesci finì per guadagnare una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista per il film. Come il suo Russell in The Irishman, la performance di Pesci nei panni di Joey è guidata dalla moderazione: mentre Jake è governato dai suoi appetiti - per il cibo, la violenza, le ragazze adolescenti - ed esprime liberamente le sue emozioni indipendentemente dalla situazione, Joey rimane tormentato» (The New York Times) • Molto amico del comico George Carlin, morto nel 2008, che lo menzionò in uno dei suoi discorsi più famosi, quello su Dio e le preghiere: «Sapete a chi rivolgo le mie preghiere? A Joe Pesci. Per due motivi: per prima cosa, è un bravo attore. E per me è una cosa importante. Joe Pesci non fa il coglione in giro. Anzi, Joe Pesci è riuscito a risolvere un paio di cose su cui Dio non ha fatto nulla» • Tre matrimoni e tre divorzi. Da ultimo, dal 1988 al 1992, con l’attrice e modella Claudia Haro. Ultima relazione conosciuta con l’attrice Angie Everhart.