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 2023  febbraio 14 Martedì calendario

Biografia di Claire Bloom

Claire Bloom, nata a Londra il 15 febbraio 1931 (92 anni). Attrice britannica. Nata Patricia Claire Blume
Titoli di testa «Non è stato il mio corpo a farmi fare strada, ma la mia faccia».
Vita I suoi genitori, Elizabeth Grew e Edward Max Blume, provengono entrambi da famiglie ebree della Bielorussia • «La donna che più mi ha influenzato è stata mia madre. Ma con lei c’era anche mia zia Mary. Era stata una famosa attrice negli anni Trenta. Per me era un modello, sia come attrice che come donna. Era straordinaria. Mi consigliava quali parti avrei dovuto interpretare e quale direzione avrei dovuto prendere» [a Alex Ramon, Bfi] • Studia in almeno 14 scuole. Il padre un giorno faceva i soldi, l’altro li perdeva al tavolo da gioco: «Ma non è stata un’infanzia infelice, anche se lo sembra. Ricordo che non mi piaceva la scuola e mi piaceva giocare a “facciamo finta” e vestirmi bene. Non avevo molti amici e avevo sempre il naso infilato in un libro. Eravamo proprio io e mia madre contro il mondo, con il povero John, mio fratello minore, che mi seguiva» • «Da piccola andavo poco a teatro. Costava troppo. Ricordo però di aver visto Biancaneve, che adoravo, e Romeo e Giulietta. Per anni ho sognato quella parte» [Michael Billington, The Guardian] • Sin da adolescente recita sul palco prima della Guildhall School, poi della Central School of Speech and Drama • Cosa hai imparato da queste scuole? «Niente! Forse devo qualcosa a Gwynneth Thurburn, il capo della Central, che mi ha insegnato a impostare la voce, ma per il resto io allle scuole di recitazione non credo di dover proprio nulla» [Ramon, cit.] • Debutto alla radio della Bbc, sul palco con l’Oxford Repertory Theatre in Dipende da cosa intendi (1946). Recita in King John, The Winter’s Tale. A 17 anni è Ofelia in Amleto. Nel 1949 è in The Lady’s Not For Burning con un giovane Richard Burton • La grande occasione arriva quando si esibisce sul palcoscenico in Ring Round the Moon di Jean Anouilh: «Arthur Laurents, il drammaturgo e amico dei Chaplin, mi aveva visto sul palco e aveva fatto il mio nome a Chaplin» [Ramon, cit.] • Chaplin le spedisce un telegramma: «Mandi fotografie. Charles Chaplin». Lei è nervosa e non gli risponde. Due settimane dopo arriva un altro telegramma: «Dove sono le fotografie? Charles Chaplin» • Viene invitata da Chaplin ad andare a New York per fare un provino per Luci della ribalta. Il ruolo è quello di una giovane ballerina che un famoso clown salva dal suicidio. Ottiene la parte e la interpreta magistralmente anche se «Chaplin era il regista più esigente non perché si aspettasse che tu facessi meraviglie ma perché si aspettava che tu seguissi ciecamente ogni sua istruzione. Ma mi fidavo completamente di lui e lo adoravo» [Ramon, cit.] • Negli anni successivi prosegue la sua attività teatrale. Lavora con la compagnia dell’Old Vic: è Helena, Viola, Giulietta, Jessica, Miranda, Virgilia, Cordelia e di nuovo Ofelia. Tournée in Canada e negli Stati Uniti nei panni di Giulietta. Nel 1956, a Broadway è la regina del Riccardo II • Laurence Olivier la vuole per il ruolo di Lady Lancaster nel suo Riccardo III. «L’avevo visto spesso sul palco, ma non avrei mai sognato di recitare al suo fianco. Tuttavia, mi sono sentita a mio agio» [Ramon, cit.] • È con Richard Burton e Fredric March in Alessandro il grande, con Yul Brynner ne I fratelli Karamazov (1958) e ne I bucanieri (1958) • Nel 1961, in Tv, è Anna Karenina al fianco di Sean Connery nei panni di Vronskij. «Ritengo di aver scoperto io Sean Connery, anche se altri potrebbero non essere d’accordo! Ero a uno spettacolo teatrale con Diane Cilento alla Royal Court e Diane ha detto di avere questo fidanzato attore molto bello che non riusciva a trovare lavoro. Un giorno sono entrata nel suo camerino e c’era questa visione seduta lì... ovviamente, era Sean. E l’ho suggerito per Vronskij. È stato scelto. Era eccellente nella parte» [Ramon, cit.] • «Non puoi essere un’attrice senza magnetismo. E il magnetismo deve essere sessuale» • Negli anni Sessanta si traferisce negli Stati Uniti. È una divorziata ninfomane sull’orlo del suicidio in Sessualità di George Cukor (1962): «Cukor mi disse: “Voglio una donna che faccia la puttana”. E così feci» • «Viene descritta come una persona guardinga, riservata e timida. Parlano tutti della sua sensibilità nervosa e della sua personalità ferocemente controllata. Raramente rivela qualcosa di personale. Quindi è un onore trovarla, parlarle intimamente e farle confessare segreti. Come il fatto che questa attrice serena, elegante, molto inglese si drogasse: “Beh, chi non lo faceva negli anni Sessanta?” dice. “Ho fumato erba alle feste e l’ho adorato. Mi piaceva ascoltare la musica o guardare i quadri”» [a Caroline Phillips, carolinephillips.net] • Del 1963 una breve parantesi italiana: compare al fianco di Alberto Sordi ne Il maestro di Vigevano (1963) di Elio Petri, e con Charles Aznavour nell’episodio Peccato nel pomeriggio del film Alta infedeltà (1964) • Di ritorno negli Usa recita con Paul Newman in L’oltraggio di Martin Ritt (1964) e di nuovo con Richard Burton in La spia che venne dal freddo di Martin Ritt (1965): «Non ci vedevamo da anni. Il film è ancora molto potente, uno dei migliori adattamenti di Le Carré» [Ramon, cit.] • Affianca Cliff Robertson in I due mondi di Charly di Ralph Nelson (1968) • Negli anni Settanta torna nella sua Inghilterra e al suo amato teatro. Nel 1973, è Nora in Casa di bambola di Ibsen: «Mette in risalto magnificamente la follia vichinga e la fragile isteria indotta da una vita di giochi di ruolo domestici» [Billington, cit.]. «È stato un trionfo inaspettato, onestamente» [Ramon, cit.] • È un’apprezzatissima Blanche ne Un Tram che si chiama desiderio rivisto da Ned Sherrin • Negli anni successivi la si vede sempre meno. Appare in Crimini e misfatti (1989) e La dea dell’amore (1995), entrambi di Woody Allen: «Ho cambiato approccio con il cinema. Se la paga è buona ed il copione non è disgustoso, allora do la mia disponibilità» • In Sammy e Rosie vanno a letto di Stephen Frears (1987): «Cosa ti ha attratto del ruolo di Alice, che penso che Hanif Kureishi abbia scritto pensando a te? “Credo di sì, il che è molto lusinghiero. Era una buona parte e un buon film, anche se poco visto, purtroppo. È strano perché Frears è un regista così ammirato. Mi è piaciuto lavorare con lui e con Shashi Kapoor. Le nostre scene insieme sono state molto interessanti da interpretare» [Ramon, cit.] • «È bellissima e sembra 20 anni più giovane. Mai fatto un intervento di chirurgia plastica? “Non sono affari tuoi”» [Phillip, cit.] • Nel 2010 è Mary di Teck, consorte di Giorgio V del Regno Unito e madre del futuro re Giorgio VI (Colin Firth), in Il discorso del re di Tom Hooper (2010) • Nel 2012 è Rosa Cristofori in 11 settembre 1683 di Renzo Martinelli • Vista anche in diverse serie tv da Miss Marple a Law and Order: «Quando sono inattiva sono depressa. Mi piace avere un motivo per alzarmi e cose da fare». Fa yoga, meditazione, aerobica e terapia. Le paice andare dallo psicologo.
Amori È stata sposata tre volte, la prima nel 1959 con Rod Steiger, da cui ha avuto la figlia Anna (1960). «Il mio primo matrimonio è stato difficile. È molto difficile per due attori sposarsi. C’è una certa competitività ed eravamo persone molto diverse. Sono felice di poter dire che Rod si sia risposato» [Phillips, cit.] • I due divorziano nel 1969 e nello stesso anno Claire Bloom sposa il regista teatrale Hillard Elkins. Il secondo matrimonio dura ancora meno del primo: «È stato così orribile che... Era così infelice. Non voglio parlarne mai più. Ha causato un grande dolore a mia figlia, ha causato a me un dolore immenso» [Phillips, cit.] • Nel 1976 va a convivere con lo scrittore Philip Roth. Lei gli chiede quasi subito di sposarlo. Lui però le risponderà sì 15 anni più tardi: «Non sono la persona più facile con cui vivere. Ci sono un sacco di cose che non vanno in me. Intolleranza, irascibilità... ma non sono cattiva» [Phillips, cit.] • Convolano a nozze nel 1990. Stando al contratto prematrimoniale solo lui può decidere di divorziare, Anna, la figlia che Claire aveva avuto dall’attore Rod Steiger, non può soggiornare nella loro casa in Connecticut per più di una settimana l’anno, se Claire avesse incontrato la figlia a New York, non avrebbe però potuto ospitarla nell’appartamento che divideva con Philip – pare che lo scrittore avesse tentato di sedurre Anna due volte, in assenza di Claire. Il matrimonio dura appena 5 anni. Lei non sopporta più le sue continue scappatelle. Lui le concede il divorzio ma pretende che gli renda tutto ciò che ha ricevuto durante la vita in comune: l’anello di Bulgari, 28.500 dollari l’anno che lui le aveva dato per dodici anni, centomila dollari di titoli e diecimila spesi in viaggi, 150 dollari l’ora per le 500 ore che aveva passato a leggere i copioni di lei per consigliarla. Da parte sua, lo scrittore si impegna ad accreditarle 104 dollari alla settimana, stessa cifra che paga alla donna delle pulizie.
Titoli di coda «Non credo che la vita delle attrici sia poi così eccezionale».