Il Messaggero, 4 aprile 2023
Biografia di Riikka Purra
«Qui niente politica! Cibi integrali, vegetali, crudi, succhi di frutta e momenti di vita quotidiana. Madre, moglie e sopravvissuta. Deputato finlandese e presidente di partito». Riikka Purra, 45 anni, di Kirkkonummi, bucolica periferia orientale di Helsinki, faticherà ormai a rispettare la sintetica autobiografia Instagram: difficile, dopo l’exploit alle legislative dell’altro ieri, tenere lontana la politica dal suo account pieno di piatti colorati, a base di kale, spinaci, frutti rossi, kiwi e cereali di ogni tipo.L’AGGRESSIONEÈ «sopravvissuta» il termine che definisce di più l’esperienza politica di Purra. Come ha raccontato in una recente intervista, è stata un’aggressione subita a 14 anni, da parte di un immigrato, a condizionare la sua linea dura sul controllo dell’immigrazione e a darle l’idea che l’integrazione sia solo un’utopia. Nel 2021 è stata eletta presidente del Partito dei Veri Finlandesi al posto del suo mentore, il radicale – più volte condannato per istigazione all’odio razziale – Jussi Halla-aho. A lei si deve un’opera di «normalizzazione» e «sdoganamento» del partito, che ha portato i suoi frutti al voto di domenica.IL VOTOCon il 20,1 per cento i Veri Finlandesi raggiungono il migliore risultato della loro storia: si sono piazzati appena dietro ai conservatori della Coalizione Nazionale di Petteri Orpo e, soprattutto, hanno superato la sinistra della premier Sanna Marin. Purra si è addirittura concessa il lusso di aver raccolto il più alto numero di preferenze: 38mila contro le 35mila andate alla pur mediatica e universalmente popolare Marin. Tocca ora a Orpo, arrivato primo, il compito di trovare una maggioranza di governo. Due le possibilità: un governo rosso blu con i socialdemocratici di Marin, con i quali un compromesso è fattibile sui temi ambientali ed europei, ma quasi impossibile su quelli economici (i conservatori rimproverano alla sinistra un catastrofico lassismo sui conti pubblici), oppure un’alleanza con la destra di Purra, con la quale, però, le divergenze sono importanti a causa delle idee euro e climatoscettiche all’interno del partito dei Veri Finlandesi. «La Finlandia non può sopravvivere senza lavoratori immigrati ha detto di recente Orpo all’agenzia France Presse Voglio che la Finlandia resti un paese aperto e internazionale». Un patto tra le destre sembra comunque per ora l’ipotesi più probabile agli osservatori finlandesi. Moderato anche nei toni, Petteri Orpo ha tenuto a ripetere più volte che «non esistono partiti di estrema destra in Finlandia». I Veri Finlandesi confermano e si definiscono: «Né di destra né di sinistra». Tutti uniti, in compenso, sulla politica estera nei confronti del vicino orientale russo: oggi saluto unanime all’ingresso del paese nella Nato. «È una settimana storica: daremo il benvenuto alla Finlandia come 31esimo alleato, alzeremo la bandiera finlandese per la prima volta e sarà una buona giornata per la sicurezza di tutti», ha detto ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Il suo mandato scade a settembre e Sanna Marin è uno dei nomi che ha già cominciato a circolare tra i possibili alla sua successione alla guida dell’Alleanza Occidentale. Congratulazioni a Petteri Orpo neo premier finlandese in pectore (e anche vice presidente dei Popolari europei) sono arrivate dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che in un tweet ha salutato «i valori popolari e liberali» che «trionfano anche in Finlandia». «Siamo Pronti ha aggiunto Tajani – a rilanciare insieme una grande azione europea».