la Repubblica, 4 aprile 2023
Ancora sulle nomine
La prima casella del complesso puzzle delle nomine va intestata a Fratelli d’Italia. Ieri sera il Mef ha presentato la lista per il nuovo cda di Enav, la società che gestisce il traffico aereo sopra i cieli italiani, indicando Pasqualino Monti per la carica di ad e Alessandra Bruni, avvocato di Stato e docente a La Sapienza, per quella di presidente.Monti è attualmente il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, nominato nel giugno 2017 dall’allora ministro dei Trasporti Graziano Delrio. A volerlo catapultare dai porti ai cieli è stato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e fedelissimo di Giorgia Meloni, nonché suo cognato. Nella sponsorizzazione di Monti, Lollobrigida ha avuto anche l’appoggio di Andrea Giambruno, compagno della Meloni. La candidatura di Monti era opposta a quella di Roberta Neri – manager già alla guida di Enav al momento dello sbarco in Borsa – proposta da Gianni Letta, il plenipotenziario di Silvio Berlusconi, e apprezzata anche da Matteo Renzi per le sue qualità manageriali. Il braccio di ferro è durato fino all’ultimo perché Monti è coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari il cui esito è ancora in sospeso, mentre il governo Meloni ha impostato la campagna delle nomine pubbliche all’insegna della legalità e della massima trasparenza.Fatto il Monte dei Paschi e l’Enav ora però viene il difficile. Meloni insiste nella sua linea di decidere anche i vertici delle quattro Big partecipate dallo Stato, cioé Eni, Enel, Poste e Leonardo lasciando agli alleati le briciole. Nel caso specifico Terna, società di secondo livello. E avrebbe mandato il sottosegretario Fazzolari in avanscoperta a chiedere a Matteo Salvini di indicare un nome per la società del dispacciamento elettrico. Ma la risposta, se ci sarà, sarà interlocutoria perché Salvini, uscito rafforzato dalle elezioni in Friuli, dove la Lega ha superato Fratelli d’Italia ribaltando il risultato del 25 settembre scorso, chiede già da diverse settimane facce nuove per tutte le partecipate. Quindi lo scontro può risolversi soltanto con l’assegnazione alla Lega dei vertici di una delle quattro Big. La trattativa sarà durissima e probabilmente durerà fino all’ultimo momento possibile, così come è successo per Enav, cioé fino al 13 aprile data ultima per la presentazione della lista per il cda di Poste.Per quanto riguarda il borsino dei nomi nelle varie caselle, nelle ultime ore rimane stabile la conferma di Claudio Descalzi all’Eni, in discesa le quotazioni di Stefano Donnarumma all’Enel dove sono in crescita quelle di Luigi Ferraris. Su Donnarumma, candidato sostenuto con forza da Meloni, sono piovute nelle ultime ore ipotesi di incompatibilità per un eventuale passaggio da Terna a Enel, ipotesi che fanno riferimento al divieto di “pantouflage” introdotto con la legge 190 del 2012. Ma un parere chiesto da Palazzo Chigi all’avvocatura di Stato ha negato che tale divieto possa applicarsi a «soggetti che hanno avuto rapporti di lavoro con società quotate, come Terna».Per Poste si rimane sulla volontà di Meloni di confermare Matteo Del Fante e su Leonardo il candidato più accreditato è ancora Lorenzo Mariani, sponsorizzato dal ministro della Difesa Guido Crosetto anche se sul tema c’è un’attenzione diretta del Colle.