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 2023  aprile 04 Martedì calendario

Le due Susan di Trump. Quella che lo difende e quella che lo accusa

Se il volto della difesa di Trump nei talk show televisivi è stato finora Joe Tacopina, 56 anni, conosciuto da noi anche come l’uomo che ha portato i soldi americani nel calcio italiano, il processo che vedrà protagonista l’ex presidente per i pagamenti alla pornostar Stormy Daniels vede un team legale affollato e in continua variazione: proprio ieri, alla vigilia dell’incriminazione, il sito Politico ha annunciato che Todd Blanche, esperto in reati finanziari ed ex procuratore federale, si unirà ai colleghi, possibilmente per guidarli. Il caso sarà anche una sfida tra due regine del foro di New York: per la difesa Susan Necheles, 64 anni, che come Tacopina si è fatta le ossa alla procura di Brooklyn e ha rappresentato celebrità e mafiosi ma con uno stile più discreto («Non la vedrete nei programmi tv del mattino», scrive il Wall Street Journal ); per l’accusa Susan Hoffinger, 59 anni, erede di una dinastia di avvocati, reclutata dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg per indagare su Trump. «Susan contro Susan», titola il Financial Times.
Le due Susan si conoscono bene, essendosi trovate l’anno scorso su fronti opposti nel processo per frode fiscale contro la Trump Organization che si concluse con la condanna a una multa di 1,6 milioni di dollari e con il carcere per l’ex direttore finanziario dell’azienda. Ma la possibilità di colpire direttamente il tycoon si basa su una teoria legale poco esplorata. La procura vuole dimostrare che non solo Trump ha falsificato la natura dei pagamenti a Stormy Daniels classificandoli come «spese legali» (un reato minore), ma che erano finalizzati ad aiutare la sua campagna elettorale, in violazione della legge federale. Hoffinger inoltre dovrà argomentare che non sia decorso il termine di prescrizione (due anni) del reato: sosterrà che le lancette dell’orologio si siano per così dire fermate quando Trump ha lasciato lo stato di New York. Necheles cresciuta in Massachusetts, con madre portoricana e padre di origini ebree tedesche, ha studiato a Yale e ha lavorato per Fred Hafetz, leggendario avvocato nel campo dei reati finanziari. Hoffinger, laureata alla Columbia, appartiene all’aristocrazia del diritto penale: suo padre lavorò per Frank Hogan che regnò per 32 anni come procuratore distrettuale di Manhattan dando il nome all’indirizzo stesso dell’ufficio, One Hogan Place. Suo fratello è un ex procuratore federale di New York, sua sorella lavora nello studio legale di famiglia. E lei era in procura tra il 1992 e il 2000 sotto l’epico Robert Morgenthau – che Trump considerava un amico. È un mondo piccolissimo.
Se gli avvocati di Trump falliscono nel fare archiviare il caso, dovranno preparare Trump a un processo che coinciderà con la campagna elettorale per la Casa Bianca. Sui social, lui ha insultato sia il procuratore Alvin Bragg che il giudice Juan Merchan (lo stesso del caso contro la Trump Organization). In tv Tacopina e Jim Trusty (un altro collega del team) hanno cercato di smorzare quelle accuse, anche perché rischiano di portare ad ulteriori imputazioni. I legali di Trump si sono opposti all’accesso delle telecamere nell’aula, richiesto dai media, per cercare di controllare l’immagine e usarla a suo vantaggio. L’ennesima avvocata, Alina Habba, dice che si batteranno anche contro la diffusione della prima foto segnaletica di un ex presidente degli Stati Uniti.