3 aprile 2023
Le foglie di Rousseau
Per le sue oniriche foreste tropicali, Rousseau il Doganiere usò cinquanta gradazioni diverse di verde. All’inizio dipinse alberi spogli, come nella Sera di Carnevale. Poi si immerse nelle giungle, che si collegavano alla passione per l’esotico esplosa tra gli artisti francesi dell’Ottocento. Delineava a matita la vegetazione e stendeva i verdi uno per volta, ripulendo ogni volta la tavolozza. Raccoglieva le foglie nei boschi e nei giardini, le posava una per una sulla tela copiandone attentamente i contorni. Si ispirò anche alla vegetazione tropicale dell’Orto botanico di Parigi e alle illustrazioni di riviste o di libri come Il mondo prima della creazione dell’uomo di Camille Flammarion. Scoprì, tra queste pagine, le araucarie e le liane giganti apparse in epoche geologiche, che danno alle sue foreste una suggestione primordiale.
(da: Lauretta Colonnelli La vita segreta dei colori Marsilio)
(da: Lauretta Colonnelli La vita segreta dei colori Marsilio)
Per descrivere lo splendore dei vecchi alberi da giardino al culmine dell’estate, Tolstoj usò in Anna Karenina l’espressione «verde variopinto».
(da: Lauretta Colonnelli La vita segreta dei colori Marsilio)