Corriere della Sera, 2 aprile 2023
Israele e la lezione di Cattaneo
Secondo Amnesty International, le autorità israeliane starebbero mettendo in atto un sistema di apartheid nei confronti di tutti i palestinesi sotto il loro controllo che vivono in Israele, nei territori palestinesi occupati o in altri Stati come rifugiati. Altre organizzazioni, come Human Rights Watch, hanno parlato di un sistema di apartheid vigente nei territori palestinesi, ma non all’interno di Israele. L’apartheid è un crimine contro l’umanità. Sarebbero 82 i palestinesi uccisi finora dall’inizio dell’anno. Questa vicenda è soltanto un episodio di quella relazione arabo-israeliana che esiste ormai nel Medio Oriente da parecchie generazioni e che ebbe anche un episodio milanese di cui fu protagonista un brillante intellettuale lombardo. Era Carlo Cattaneo ed è molto noto nella storia dell’ebraismo italiano per avere ottenuto l’abolizione di vecchie regole antisemite che non permettevano agli ebrei di avere una proprietà fondiaria. Un’azienda agricola, in quegli anni, non era soltanto una impresa economica. Era anche la dimostrazione dello stato sociale che il proprietario aveva conquistato durante la sua operosa esistenza; e in parecchi casi era l’onorevole percorso verso il conferimento, con l’approvazione della Chiesa cattolica, di un titolo nobiliare. Ma questo percorso fu precluso agli ebrei sino al giorno in cui Carlo Cattaneo spiegò ai suoi contemporanei che gli ebrei più ricchi, in quelle condizioni, non avrebbero potuto usare utilmente il loro denaro per lo sviluppo dell’agricoltura locale e l’avrebbero impiegato in affari prevalentemente finanziari. Il documento di Cattaneo s’intitola «Ricerche economiche sulle interdizioni imposte dalle leggi civili agli israeliti». Il saggio apparve a Milano nel 1836 e fu una delle più brillanti pagine della economia lombarda. Dimostrò che certe manifestazioni d’odio antisemita potevano nuocere ai cristiani più che agli ebrei.