la Repubblica, 1 aprile 2023
Trump eviterà le manette
Donald Trump dovrebbe presentarsi alla corte di Lower Manhattan martedì pomeriggio dopo le due. Forse nell’aula al quindicesimo piano, dove venne condannato a 23 anni di prigione, per abusi sessuali, il produttore di Hollywood Harvey Weinstein.In quell’aula si è svolto anche il processo per frode fiscale alla Trump Organization. Il giudice sarà lo stesso: Juan Merchan, nato in Colombia, arrivato negli Usa a sei anni, studi finanziari e in legge, ex manager di hotel, ora giudice della Corte suprema della Contea di New York. L’ex presidente gli ha inviato subito un messaggio molto poco distensivo: «Il giudice Merchan mi odia», ha scritto su Truth. Se la data annunciata non sarà un altro tentativo di depistaggio, martedì il giudice leggerà a Trump i suoi trenta capi d’accusa. Tra questi, c’è il pagamento in nero nel 2016 di 130 mila dollari alla porno attrice Stormy Daniels, per evitare che rivelasse, alla vigilia delle elezioni presidenziali, una storia di sesso del 2006.L’ex presidente farà una dichiarazione, e in quella non ci sarà la parola “patteggio”. Il suo avvocato, Joe Tacopina, ha annunciato che non ci saranno richieste di mediazione. Trump, primo ex presidente degli Stati Uniti della storia a venire incriminato, vuole andare allo scontro e fare di sé stesso la vittima delDeep State,il mondo oscuro di Washington, infiammare la base e attrarre donazioni alla campagna presidenziale 2024.Ma in che modo? Qui entrano in gioco due elementi: le manette e la foto segnaletica. Prima di essere condotto davanti al giudice, tecnicamente il sospettato dovrebbe essere ammanettato, ma il suo avvocato lo ha escluso. Sottoposto a protocollo di protezione come ex presidente, Trump non può avere i polsi bloccati dalle manette. Il tycoon dovrà invece sottoporsi alle procedure stabilite per legge, che prevedono impronte digitali e “mugshot”, la foto segnaletica. Come si metterà in posa? A Washington c’è un mantra: nel dubbio, sorridi come un idiota. Sorrideva in foto nel 2014 l’allora governatore del Texas Rick Perry, arrestato per abuso di potere. E anche Tom DeLay, senatore repubblicano, condannato per riciclaggio, o il senatore democratico John Edwards, finito in una storia di pagamenti in nero per coprire una relazione extraconiugale, mentre la moglie, Elizabeth, stava morendo di cancro. Pur prosciolto, la sua carriera politica risultò compromessa.Ma nessuno di loro era in corsa per la presidenza. La foto segnaletica di Trump, frontale e di profilo, verrà quasi certamente resa pubblica e irromperà nella campagna presidenziale. Può rappresentare il punto più basso della sua carriera politica, o quello più alto della popolarità pop. Qualcuno è convinto che Trump la userà per fare di sé stesso una rock star, presentandosi come l’ossessione dell’elite, e la farà stampare su milioni di magliette da mettere in vendita. Trump come Frank Sinatra, arrestato nel ’38 per essersi accompagnato a una donna sposata. O David Bowie, fotografato di fronte e di profilo, giacca e gilet, dopo l’arresto nel ’76 per possesso di marijuana. O ancora come Eminem, Mick Jagger, Snoop Dogg, Justin Bieber, Keanu Reeves. La foto segnaletica di Trump può diventare una bomba mediatica, oppure scoppiargli in mano. I dettagli saranno decisivi. Un mezzo sorriso, la maglietta al posto della giacca. L’ex presidente ha tre giorni di tempo per decidere come mettersi in posa e qualche settimana per capire come tornare a parlare nei comizi. ll giudice potrebbe vietargli di fare riferimenti al caso, smontandogli il pezzo forte dello show. Una t-shirt con l’immagine da detenuto potrebbe attenuare quel vuoto.