La Stampa, 1 aprile 2023
Biografia di Stephanie Clifford, in arte Stormy Daniel
Alla fine, il tintinnio delle manette tanto invocato da Trump ha il sapore brut dello champagne stappato dalla “Regina di Pompano”. La tempesta perfetta è stata descritta da alcuni, parafrasando il nome di battaglia della porno diva con tanto di contaminazione alcolica. Stormy Daniels, il corsivo scelto da Stephanie Clifford unendo quello della figlia del bassista dei Motley Crue Nikki Six e la sua marca preferita di whisky Jack Daniel’s. E il dado è tratto, anche grazie alla intraprendenza della procura di Manhattan che ha dribblato il tycoon. Al night club Solid Gold Club, di Pompano Beach molti si ricordano di “Steph”, in arte Stormy, «intraprendente, si vedeva sin dagli inizi, sapeva quello che voleva», dice uno dei gestori del locale, al punto tale da definirla la “regina” del club. Cosa voleva? «Volare». Lo ha fatto. Anche se dagli abusi subiti da bambina e l’infanzia povera in Louisiana ai riflettori della cronaca politica della prima democrazia del Pianeta nemmeno lei poteva immaginarsi tanta popolarità, al punto tale da tentare di far precipitare un ex inquilino della Casa Bianca.
Nata a Baton Rouge, la 44 enne è stata abbandonata dal padre quando era piccola ed è rimasta con una madre latitante. Un’infanzia di stenti e abusi sin da quando aveva nove anni, vissuta in una catapecchia rurale come ha raccontato nell’autobiografia “Full disclosure”. Già adolescente ha cominciato a lavorare come spogliarellista per mantenersi e così ha iniziato a muovere i primi passi nell’industria del porno fino a diventare una regista premiata e una delle attrici hard più famose. Nel 2006 l’incontro che ha cambiato la sua vita per sempre. A un torneo di golf in Nevada viene presentata a Trump che, allora colosso del settore immobiliare e star del piccolo schermo con “The Apprentice”, aveva da poco sposato la sua terza moglie Melania ed era appena diventato padre di Barron. Stormy aveva 27 anni, il tycoon 60. Una guardia del corpo la invitò a cena nella suite di Trump e la sera stessa andarono al letto. Nel 2016, dopo la candidatura di Trump alla Casa Bianca, la pornostar cercò di vendere la storia della relazione a media e tabloid, senza successo. Poi però la pubblicazione dei fuori onda di “Access Hollywood”, in cui Trump descriveva con un linguaggio volgare la sua visione delle donne, trasformò la storia di Stormy in un piatto ghiotto per i media. Fu allora che l’ex legale del tycoon Michael Cohen, il super teste dell’incriminazione, propose all’attrice 130 mila dollari in cambio del silenzio. Fino ad arrivare all’incriminazione che così commenta: «Grazie a tutti per il vostro supporto e amore! Ho così tanti messaggi che non posso rispondere.... e poi non voglio versare lo champagne».