La Stampa, 31 marzo 2023
In ritardo anche il decreto per sveltire il piano
Doveva essere il decreto che accelerava il Pnrr ed invece si è impantanato al Senato sommerso dagli emendamenti, in ritardo come il maxi-piano che dovrebbe contribuire a sveltire. È un vero paradosso quello del terzo Dl dedicato al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che è centrato sulla regia del Pnrr a palazzo Chigi e mira a semplificare le procedure intervenendo su diverse criticità emerse negli ultimi tempi.
Varato dal governo a fine febbraio deve essere convertito in legge entro il 25 aprile: siamo al 31 marzo ed in commissione Bilancio al Senato, dove il Pnrr-3 ha iniziato il suo iter, non hanno votato nemmeno un emendamento. Colpa del solito palleggio governo-maggioranza, dei bisticci all’interno del centrodestra e dei tentativi a volte maldestri di infilare nel pacchetto misure che col Pnrr hanno poco a che vedere, come il ripristino delle cosiddette «porte girevoli» tra politica e magistratura abolito dalla riforma Cartabia.
In totale sono state ben 925 le proposte di modifica avanzate dai senatori poi, dopo il solito tira e molla e le trattative con le opposizioni, si è scesi a 249 emendamenti «segnalati» dalle varie forze politiche: 76 spettano a Fratelli d’Italia, 46 al Pd, 35 alla Lega, 34 al M5S, 22 a Forza Italia, il resto ai gruppi minori.
Il voto in Commissione doveva iniziare addirittura il giorno 21 ma nemmeno questa settimana è successo nulla, tanto che poi è stato deciso di rinviare tutto a lunedì o martedì della prossima settimana in attesa, tra l’altro, che vengano riformulati 40 emendamenti da parte del ministero dell’Ambiente in modo da ottenere l’ok dell’esecutivo, che a sua volta ieri ha annunciato la presentazione di altri cinque modifiche al testo. Risultato: anziché arrivare in aula il 4 aprile si andrà a dopo Pasqua, indicativamente l’11 o il 12 aprile, lasciando così all’aula di Montecitorio appena una decina di giorni per ratificare (ovviamente senza modificare nulla) l’intero pacchetto.
Come se non bastasse, ieri fonti di governo hanno annunciato un quarto decreto-Pnrr: dovrebbe arrivare giovedì prossimo sul tavolo del Consiglio dei ministri e riguardare le assunzioni nella pubblica amministrazione. Non è escluso che i due provvedimenti possano venire unificati.