il Giornale, 30 marzo 2023
Renard lascia gli arabi per le donne
In Francia le calciatrici della nazionale pare abbiano accolto la notizia con un, leggerissimo, fremito di passione. Motivo? Presto ad allenarle in campo e a entrare – con circospezione, per carità – nel loro spogliatoio giungerà un mister che sembra il cugino in versione agée di Ridge, quello di Beautiful.
Monsieur Hervé Jean-Marie Roger Renard, infatti, le sue 54 primavere se le porta con la disinvoltura botticelliana di un boomer palestrato che al fisico ci tiene, eccome: alto, snello, addominali tonici e chioma ossigenata il giusto per non scadere nel patetico. Ma Renard – beauty a parte – il suo nome nel mondo del football se l’è fatto soprattutto grazie alle sue qualità di «coach di ferro» capace di fare pelo e contropelo perfino a uno dalla barba ruvida come Lionel Messi che coiffeur Hervé sulla panchina dell’Arabia Saudita riuscì a battere in Qatar per 2 a 1; gli argentini (diventati poi campioni del mondo) ci rimasero malissimo, mentre la fama di Renard fino ad allora confinata fra le dune del deserto divenne globale.
Un bel salto qualitativo per quello che era stato un anonimo centrocampista di terza serie costretto a mille lavoretti extra per sbarcare il lunario. Ma se, sulla pratica, il calciatore Renard lasciava a desiderare, sulla teoria era un portento. Insomma, uno che trova sempre le parole giuste per eccitare i suoi uomini, ma che ora (se il passaggio alla nazionale femminile francese sarà confermato) ecciteranno pure le sue donne. Il discorsetto fatto da Hervé nell’intervallo ai giocatori sauditi sotto di un gol contro l’Argentina ha ricevuto sul web milioni di «mi piace». Eccone il passaggio-chiave: «Volete la maglietta di Messi? Svegliatevi. Dovete stare uniti e mettere pressione!». E così fu. Messi&C. ribaltati nel secondo tempo, con l’esultante Renard dalla camicia bianca neanche un po’ sudata) e le scarpe Vuitton per nulla impolverate. Risultato finale: Argentina battuta dall’Arabia Saudita; sole e sabbia annichiliti dall’impeccabile freschezza del Renard-style. Del resto, se Hervé è stato ribattezzato «l’allenatore più elegante del mondo» un motivo ci sarà. Anzi, più di uno. Qui il discorso non è solo estetico, Renard ha infatti rinunciato a una sacco di petrodollari pur di tornare nella sua Francia (è nato a Aix-les-Bains) e poco importa se la nazionale che dovrà dirigere sarà quella della capitana Renard (toh, guarda la coincidenza) e non quella del capitano Mbappé.
Renard (l’allenatore, non la capitana) in Arabia aveva un contratto fino al 2027 a 300mila euro al mese, ma non ha esitato a pagare di tasca sua la clausola per liberarsi: in Francia guadagnerà in un anno ciò che la federazione saudita gli garantiva ogni mese, ma vuoi mettere la gioia di tornare a casa? Per lui anche una rivincita, considerato che in patria non era mai stato profeta, ma costretto a fare il globe trotter della panchina in giro per il mondo. Hervé ha già comunicato l’addio alla suo ex emiro: «È stato un grande orgoglio. Siamo cresciuti tutti».
Conto in banca compreso.