il Giornale, 29 marzo 2023
Un Paese di inventori
Un Paese di inventori, ma nemmeno poi tanto. L’Italia è all’undicesimo posto al mondo per richieste di brevetto presentate nel 2022 secondo il report dell’Epo, l’European Patent Office. Sono 4.864 le domande presentate da aziende e cittadini ingegnosi. Però il trend positivo originato dalla pandemia, che aveva fatto crescere i brevetti del 3,4 per cento nel 2020 e addirittura del 6,5 nel 2021, si è interrotto, e rispetto all’anno precedente c’è stato una calo, pur lieve, dell’1,1 per cento. Ma soprattutto l’Italia è al quinto posto tra i Paesi dell’Ue, ed essendo il terzo Paese più popoloso c’è qualcosa che non va: a superarci, infatti, oltre alla Germania (seconda in classifica con 24.684 brevetti, dopo gli Stati Uniti con 48.088) e alla Francia (quinta con 10.900) ci sono anche i ben più piccoli Paesi Bassi (ottavi con 6.806) e la serafica Svezia, che ci precede appena con 5.036. Fuori dai 27 ci supera anche la piccola ma geniale Svizzera (settima con 9.008 richieste). E, ma questa non è una sorpresa, il Giappone (21.576), la Cina (19.041), la Corea del Sud (10.367) e il Regno Unito (5.697).
Però restiamo un rispettabile potenza media dell’innovazione, con alcune eccellenze come la Lombardia, che è dodicesima tra le regioni europee per idee (1.547), davanti all’Emilia-Romagna (24esima), al Veneto (32esimo), al Piemonte (41esimo), alla Toscana (60esima), al Lazio (64esimo), al Friuli-Venezia Giulia (90esimo) e al Trentino-Alto Adige (92esimo). L’Italia è leader in particolare nel settore dell’handling (che comprende le tecnologie di imballaggio), settore per il quale l’Italia ha spedito 384 domande di brevetto all’Epo. Seguono i trasporti (che include la tecnologia automobilistica), che è sceso al secondo posto, con 362 domande, e poi i macchinari speciali (area ipertecnologica che include le macchine utensili per vari settori industriali e la stampa 3D), con 355 richieste di brevetto e un aumento del 9,6 per cento rispetto all’anno precedente. La crescita maggiore è però quella nel settore farmaceutico con un incremento del 12,3 per cento spetto al 2021.
Ma lo sfondo è tutto green. «Stiamo assistendo – dice il presidente dell’Epo Antonio Campinos – a una crescita solida e sostenuta delle domande di brevetto per le innovazioni verdi, così come per le tecnologie per l’energia pulita e altri metodi per generare, distribuire o immagazzinare elettricità. È questa continua spinta all’innovazione che sta guidando la transizione energetica».
Huawei si conferma al primo posto per numero di brevetti presentati all’Epo. Al secondo posto si trova LG (salita dal terzo posto del 2021) e al terzo Qualcomm (che passa dal settimo posto del 2021). Chiudono la cinquina Samsung ed Ericsson. La top ten comprende quattro aziende europee, due della Repubblica di Corea, due statunitensi, una cinese e una giapponese. L’Italia e l’Europa si confermano invece terre di piccole imprese: è da esse che proviene un’alta percentuale delle domande di brevetto.