il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2023
Le fesserie di Piantedosi sui migranti
Non ci si aspetta certo che un invitato alla scuola di formazione politica della Lega parli come Norberto Bobbio o faccia analisi alla Max Weber (invero stupisce pure che a sfornare quel po’ po’ di classe dirigente sia addirittura una scuola, e non, per dire, il retrobottega di una sala Bingo), ma il ministro dell’Interno Piantedosi a Milano ha spiegato così le ragioni del “boom degli sbarchi” sulle nostre coste: “Poi c’è anche l’elemento che si percepisce il fattore attrattivo di una opinione pubblica che annovera (sic, ndr) l’accettazione di questo fenomeno, un’ampia fetta di persone che mostra apertura verso l’accoglienza. Nei Paesi più piccoli… io ho registrato un’assoluta intransigenza in maniera abbastanza trasversale tra schieramenti di destra e di sinistra”.
Ce lo siamo fatto tradurre da un esperto di lingue morte: il ministro intende dire che i migranti affrontano le traversate per mare verso l’Italia, non solo perché sono irresponsabili e deficitari di patriottismo, come da lui asserito appena dopo la strage di Cutro, ma anche perché “percepiscono” che gran parte dell’opinione pubblica italiana è favorevole agli sbarchi, mentre negli altri Paesi è al 100% contraria. Non si sa se Piantedosi abbia fatto un sondaggio demoscopico, non solo in Italia, ma anche in Svezia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Cipro, Croazia, Malta, Estonia, Lettonia, Lituania etc., e quindi parla in forza di una conoscenza scientifica del fenomeno, o se sta sparando idiozie a caso. Di certo si registra che non è più colpa dei mercenari della divisione Wagner al soldo della Russia, che fino a una settimana fa spingevano i migranti sui barconi diretti in Sicilia o in Calabria per punirci del nostro sostegno militare all’Ucraina, come affermato dal ministro della Difesa Crosetto. Ma se è vero che gran parte dell’opinione pubblica è contraria alle politiche xenofobe del governo, che ci stanno a fare i “sovranisti”? I Fratelli e Cognati d’Italia, più la Lega del Salvini delle ruspe, hanno tanto faticato per salire al vertice del potere e proteggere gli italiani dall’invasione dei migranti (che ci rubano il lavoro, le case e le prestazioni sanitarie) per niente? Ci sta dicendo, Piantedosi, che una “grande fetta” degli italiani è nemica degli italiani che loro rappresentano, e che il fatto di non governare la mente di 60 milioni di persone li rende inabili al potere? Preparano forse il terreno per una guerra civile?
Una cosa patente è che Piantedosi non sa l’italiano, che in teoria sarebbe un problema per un patriota: “Noi non arretreremo rispetto a un auspicio di mettere sotto controllo il fenomeno migratorio”; “L’Europa e i Paesi che incrociano principalmente questo tema devono fare qualche passo in più verso l’inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino”, mah. Forse si è reso conto che i Paesi amici di Meloni (compresi i neo-acquisiti amici ultra-atlantisti come la Finlandia), sono più sovranisti di lei. In merito Piantedosi afferma: “Il tema è tornato al primo posto dell’agenda europea e bisogna dare atto a Giorgia Meloni del grande merito che ha”. In verità la sortita di Meloni al Consiglio europeo è stata un buco nell’acqua: il discorso sui migranti è durato una mezz’oretta perché le priorità erano altre, compresa la solita videochiamata di Zelensky che presenta all’Europa la lista delle ordinazioni, nello specifico “un milione di proiettili di artiglieria” e l’addestramento di 30 mila soldati ucraini. Infine hanno rimandato la discussione a giugno dando a Meloni il contentino di questa risoluzione: “La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea”, non caraibica o australiana. A ogni modo, attribuire agli italiani la colpa del boom degli sbarchi (triplicati rispetto all’anno scorso) fa parte di un’escalation di barzellette. Dopo la fanfaluca dei “porti chiusi” (se non altro perché il precetto “L’immigrazione non è un diritto” di cui alle Tesi di Trieste si scontra col diritto d’asilo sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Costituzione italiana) e quella del “blocco delle partenze dalla Libia” (si sono accorti che è complicato mettere dei questurini lungo 1.770 km di costa), i post(?)fascisti hanno sempre bisogno di un nemico: prima “la sinistra”; poi Soros che finanzia i migranti al fine di realizzare la “sostituzione etnica”; poi i migranti stessi, che ignorano i rischi della traversata anche se hanno “telefonini e parabole” (Rampelli) e fanno morire i loro figli facendo molto arrabbiare Piantedosi; poi gli scafisti, che coincidono coi trafficanti; poi i trafficanti veri, da stanare “lungo tutto il globo terracqueo”, si suppone presso gli ordini professionali degli scafisti; poi i mercenari della Wagner che ci lanciano “bombe migratorie”; ora l’opinione pubblica che non si lascia addomesticare. Qui ci vuole la dittatura!le fesserie di Piantedosi sui migranti
Non ci si aspetta certo che un invitato alla scuola di formazione politica della Lega parli come Norberto Bobbio o faccia analisi alla Max Weber (invero stupisce pure che a sfornare quel po’ po’ di classe dirigente sia addirittura una scuola, e non, per dire, il retrobottega di una sala Bingo), ma il ministro dell’Interno Piantedosi a Milano ha spiegato così le ragioni del “boom degli sbarchi” sulle nostre coste: “Poi c’è anche l’elemento che si percepisce il fattore attrattivo di una opinione pubblica che annovera (sic, ndr) l’accettazione di questo fenomeno, un’ampia fetta di persone che mostra apertura verso l’accoglienza. Nei Paesi più piccoli… io ho registrato un’assoluta intransigenza in maniera abbastanza trasversale tra schieramenti di destra e di sinistra”.
Ce lo siamo fatto tradurre da un esperto di lingue morte: il ministro intende dire che i migranti affrontano le traversate per mare verso l’Italia, non solo perché sono irresponsabili e deficitari di patriottismo, come da lui asserito appena dopo la strage di Cutro, ma anche perché “percepiscono” che gran parte dell’opinione pubblica italiana è favorevole agli sbarchi, mentre negli altri Paesi è al 100% contraria. Non si sa se Piantedosi abbia fatto un sondaggio demoscopico, non solo in Italia, ma anche in Svezia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Cipro, Croazia, Malta, Estonia, Lettonia, Lituania etc., e quindi parla in forza di una conoscenza scientifica del fenomeno, o se sta sparando idiozie a caso. Di certo si registra che non è più colpa dei mercenari della divisione Wagner al soldo della Russia, che fino a una settimana fa spingevano i migranti sui barconi diretti in Sicilia o in Calabria per punirci del nostro sostegno militare all’Ucraina, come affermato dal ministro della Difesa Crosetto. Ma se è vero che gran parte dell’opinione pubblica è contraria alle politiche xenofobe del governo, che ci stanno a fare i “sovranisti”? I Fratelli e Cognati d’Italia, più la Lega del Salvini delle ruspe, hanno tanto faticato per salire al vertice del potere e proteggere gli italiani dall’invasione dei migranti (che ci rubano il lavoro, le case e le prestazioni sanitarie) per niente? Ci sta dicendo, Piantedosi, che una “grande fetta” degli italiani è nemica degli italiani che loro rappresentano, e che il fatto di non governare la mente di 60 milioni di persone li rende inabili al potere? Preparano forse il terreno per una guerra civile?
Una cosa patente è che Piantedosi non sa l’italiano, che in teoria sarebbe un problema per un patriota: “Noi non arretreremo rispetto a un auspicio di mettere sotto controllo il fenomeno migratorio”; “L’Europa e i Paesi che incrociano principalmente questo tema devono fare qualche passo in più verso l’inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino”, mah. Forse si è reso conto che i Paesi amici di Meloni (compresi i neo-acquisiti amici ultra-atlantisti come la Finlandia), sono più sovranisti di lei. In merito Piantedosi afferma: “Il tema è tornato al primo posto dell’agenda europea e bisogna dare atto a Giorgia Meloni del grande merito che ha”. In verità la sortita di Meloni al Consiglio europeo è stata un buco nell’acqua: il discorso sui migranti è durato una mezz’oretta perché le priorità erano altre, compresa la solita videochiamata di Zelensky che presenta all’Europa la lista delle ordinazioni, nello specifico “un milione di proiettili di artiglieria” e l’addestramento di 30 mila soldati ucraini. Infine hanno rimandato la discussione a giugno dando a Meloni il contentino di questa risoluzione: “La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea”, non caraibica o australiana. A ogni modo, attribuire agli italiani la colpa del boom degli sbarchi (triplicati rispetto all’anno scorso) fa parte di un’escalation di barzellette. Dopo la fanfaluca dei “porti chiusi” (se non altro perché il precetto “L’immigrazione non è un diritto” di cui alle Tesi di Trieste si scontra col diritto d’asilo sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Costituzione italiana) e quella del “blocco delle partenze dalla Libia” (si sono accorti che è complicato mettere dei questurini lungo 1.770 km di costa), i post(?)fascisti hanno sempre bisogno di un nemico: prima “la sinistra”; poi Soros che finanzia i migranti al fine di realizzare la “sostituzione etnica”; poi i migranti stessi, che ignorano i rischi della traversata anche se hanno “telefonini e parabole” (Rampelli) e fanno morire i loro figli facendo molto arrabbiare Piantedosi; poi gli scafisti, che coincidono coi trafficanti; poi i trafficanti veri, da stanare “lungo tutto il globo terracqueo”, si suppone presso gli ordini professionali degli scafisti; poi i mercenari della Wagner che ci lanciano “bombe migratorie”; ora l’opinione pubblica che non si lascia addomesticare. Qui ci vuole la dittatura!