Corriere della Sera, 27 marzo 2023
Elogio di Pio e Amedeo
No, Pio e Amedeo con i loro pargoli ad ascoltare Elisa che canta A modo tuo! Ma come, i campioni del politicamente scorretto, i due scrocconi impuniti, i portatori insani di villania hanno un cuore e si commuovono stringendo a sé l’immagine dell’innocenza!
Chi si aspettava una Felicissima sera. All inclusive (Canale 5) all’insegna della maleducazione (meglio, della recita della maleducazione), sarà rimasto deluso. Ma uscire dai propri cliché, sorprendere, indossare vestiti nuovi è segno di maturità. Forse la prima edizione dello show aveva deluso proprio per il contrasto fra un tipo di comicità che ha bisogno della strada e del montaggio e il varietà classico. Questa volta, Pio e Amedeo sembrano aver trovato la giusta misura, passando dallo sberleffo light (l’ossessione per l’inclusività, la presa in giro del «Pensati libera» di Chiara Ferragni a Sanremo) all’intervista divertente con Silvia Toffanin, cercando di tirare dentro in ogni modo il convitato di pietra, Pier Silvio Berlusconi.
La prestazione di Zucchero, che ha offerto un medley del suo repertorio, ha fatto ballare il pubblico presente in sala ma credo non abbia entusiasmato quello di casa. Anche tutte le gag sul nome del cantante (canna di, velo di, bustina di...) non sono parse entusiasmanti.
Molto più divertente e professionale la presenza di Gigi D’Alessio che ha giocato sul fatto di essere trascurato dagli intellettuali e ha indossato gli abiti del radical chic per attrarre il pubblico di Rai3, le Lucia Annunziata, i Paolo Crepet, i Marco Travaglio (che è un noto sorcino, è solo radical). La lunga tirata dei due su come sia difficile comportarsi con i figli riprendeva temi già affrontati con maggior spirito da Fiorello, mentre l’immancabile presenza di Michelle Hunziker aggiungeva poco allo show (come dire: dopo mezzanotte si può essere un po’ più pesanti, tutto qui).
Pio e Amedeo sembravano due allievi diligenti di Checco Zalone, attenti a non esagerare perché, in tv come nella vita, è sempre questione di contesto. Su Italia1 piacciono volgari, scrocconi, sboccati, senza filtri. Su Canale 5, specie dopo le reprimende sulle cadute del Grande Fratello, bisogna essere più controllati e meno... «stocastici».