Corriere della Sera, 25 marzo 2023
Arrestato Do Kwon, l’uomo che bruciò 45 miliardi in pochi giorni
a polizia sudcoreana ha rivelato che Do Kwon, il fondatore di Terra, l’uomo dietro il collasso delle due criptovalute Terra Usd e Luna, capaci di perdere in una settimana quasi 45 miliardi di dollari, è stato arrestato in Montenegro. E questo a poche ore dalle accuse di frode avanzate nei suoi confronti da parte degli Stati Uniti. Un arresto che va al di là della singola vicenda, e che riporta in primo piano l’avventura ancora ricca di colpi di scena delle criptovalute.
Si tratta di strumenti speculativi, di valore aleatorio. Quasi si fosse dimenticato che il guadagno senza rischio non esiste. Le criptomonete non hanno alcuna forma di garanzia. Ma Terra e Luna facevano parte delle cosiddette stable coin, criptoassets emessi da privati che in teoria hanno una garanzia sottostante che può essere una riserva in valuta o titoli.
Sempre teoricamente presentavano meno rischi per il risparmiatore. Terra USD era infatti una stable coinnominalmente agganciata al dollaro. In realtà la parità con la moneta statunitense veniva garantita da un’altra criptomoneta agganciata da un algoritmo (algorithmic stable coin). Quando una scendeva l’altra saliva, un moto perpetuo, ma come sappiamo anche il moto perpetuo non esiste.
Un attacco massiccio ai due criptoassets ha fatto saltare il banco. Luna è crollata e con essa ha trascinato Terra bruciando 60 miliardi di dollari in un battibaleno. La caduta del sistema Terra-Luna ha provocato la caduta di una serie di hedge funds, i fondi speculativi. A novembre, uno dei mercati sui quali si scambiavano criptovalute, il cripto exchange FTX, cade fragorosamente dopo che aveva bruciato miliardi di euro di depositi dei clienti.
Il coreano con base a Singapore, Do Kwon, inizia a essere definito dalla Bbc«cryptocrash boss». Dopo le scuole in Corea del Sud, studia a Stanford negli Stati Uniti. Per poi lavorare brevemente anche in Microsoft ed Apple. La sua prima start up prima di arrivare a creare il sistema Terra e Luna si chiama Anify, attiva nella comunicazione.
Ma se secondo Politico, il sito di informazione americano di proprietà dei tedeschi della Springer, Do Kwon potrebbe essere una sorta di «paziente zero» della crisi che in queste settimane si sta vivendo sui mercati finanziari. È in quei mesi di crolli dell’impianto finanziario costruito attorno alle criptovalute che può perlomeno in parte essere ricercata una delle possibili micce che ha innescato la crisi di questi ultime settimane.
Complice anche il progressivo aumento dei tassi deciso dalle banche centrali per combattere quell’inflazione che stava falcidiando investimenti e consumi, la crisi di fiducia è andata estendendosi alle banche. Arrivando a colpire due istituti attive nel trading con criptoexchanges Silvergate e Signature bank, fino ad arrivare alla ormai tristemente celebre californiana Silicon Valley Bank.
La verità è che si trattava di un mercato con poche o nessuna regola. La normazione dei criptoassets sta arrivando solo ora. Il regolamento europeo Mica è il primo al mondo che opera una classificazione sistematica degli obblighi di chi emette gli asset digitali. La domanda che potremmo porci è: quel regolamento avrebbe evitato il contagio?
Difficile dirlo. Quando si intacca la fiducia dei mercati non si conoscono mai le conseguenze profonde. Gli asset più regolati da Mica sono proprio le stable coinsperché in questo caso viene promessa una stabilità basata sugli asset, attivi sottostanti. Le stable coin emesse in Europa prima dell’immissione sul mercato dovranno avere l’approvazione esplicita dell’autorità finanziaria del Paese di emissione. Ma la strada è ancora lunga. Di sicuro buone regole nel mondo dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi servono. Come sempre è meglio prevenire che curare