Corriere della Sera, 23 marzo 2023
Ecco perché la prima serata inizia (e finisce) sempre più tardi
Molti lettori si lamentano perché i programmi della prima serata iniziano troppo tardi: chi deve alzarsi presto la mattina, chi si addormenta in corso d’opera, chi rimpiange la seconda serata. In effetti, la prima serata inizia ormai ben dopo le 21.30 e finisce tardi, se non a notte inoltrata.
A cosa è dovuto questo slittamento? Alla raccolta della pubblicità, verrebbe da dire. Tra la fine del tg delle 20 e l’inizio della programmazione si è estesa quella fascia che in gergo si chiama «Access Prime Time». Tutto comincia nel 1989 quando su Canale 5 sbarca (da Italia 1) Striscia la notizia, il tg satirico che fa il pieno di audience. All’epoca durava una decina di minuti. La Rai ci mette un po’ a rispondere. E lo fa nel 1995 con Il fatto di Enzo Biagi. Striscia si allunga e Rai1 risponde facendo precedere al Fatto La zingara (Cloris Brosca). Siamo però sempre nell’ambito del quarto d’ ora.
La svolta, per rintuzzare Striscia, arriva nel 2003 con Affari tuoi condotto da Paolo Bonolis, il gioco delle scatole. Da quel momento i tempi dell’Access Prime Time si allungano a dismisura. Striscia rimane la corazzata di sempre, mentre Rai1 alterna ad Affari tuoi nuovi format come Soliti ignoti – Identità nascoste prima con Fabrizio Frizzi e poi con Amadeus. A quel punto, lo spazio che precede la prima serata si consolida su tutte le reti, sia perché è uno spazio gradito agli investitori sia perché nessuno vuole «bruciare» un programma mentre il pubblico è ancora con la testa altrove. Tanto per fare alcuni esempi, pensiamo a programmi come Otto e mezzo su La7, Stasera Italia su Rete4, Il cavallo e la torre su Rai3.
La possibilità di vedere i programmi anche in streaming permette allo spettatore di costruirsi un palinsesto personale, non più legato agli orari fissi della tv generalista: ma il pubblico tradizionale è abitudinario. Così protesta, così si lamenta.