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 2023  marzo 23 Giovedì calendario

Intervista a Pio e Amedeo (che fa un po’ ridere)

Renato Franco
Chi farete arrabbiare questa volta?
«C’è ancora qualcuno? Sono rimasti in pochi ormai a non essersi offesi... Ma va bene così, da un po’ di anni il vento ci sta girando a favore, ora ci hanno servito sul piatto questo concetto di inclusività, che sarà la chiave del nostro show. Cercheremo inclusività in ogni cosa, in ogni ospite, in ogni discorso... Si arrabbierà chi non ci capisce o chi pensa che siamo stati troppo credibili». Pio e Amedeo da domani tornano in prima serata su Canale 5 con Felicissima Sera – All Inclusive. Tra gli ospiti della prima puntata Silvia Toffanin, Elisa, Michelle Hunziker, Gigi D’Alessio, Giovanna Civitillo e Zucchero.
Voi, i campioni del politicamente scorretto, diventate inclusivi? Sicuri?
«Dovessimo soppesare tutti i termini e le parole non si potrebbe più fare un discorso, ogni cosa è additabile di non essere inclusiva».
A chi applicherete le vostre teorie inclusive?
«A Gigi D’Alessio. Includerlo significa farlo accettare da un pubblico che lo snobba da sempre, da quei giornali glamour che lo ignorano. Lo trasformeremo in un radical chic, dal nome al vestiario, alle canzoni».
Silvia Toffanin?
«Lei si fa i fatti di tutti ma nessuno si fa i fatti suoi. Le chiederemo qualunque cosa: la sua intimità, quello che succede a casa, le cene di Natale con il suocero, la tombola. Ad esempio, quanto costa una cartella della tombola a casa loro? Quante azioni bisogna scambiare per acquistarne una? Silvia ha accettato subito, quando glielo abbiamo proposto ha fatto la faccia di chi si viene a consegnare».
Michelle Hunziker?
«Si sottoporrà al nostro format Che intervista che fa, ovvero la presa per i fondelli di Fabio Fazio che fa le interviste ma mai con le domande che il pubblico vorrebbe, mai una curiosità ficcante su quello che la gente vuole sapere. Tiene tutti in confort zone, riempiendo di complimenti l’ospite. Michelle Hunziker è diventata nonna, una nonna atipica, pensate al confronto rispetto alle nostre nonne...».
Pier Silvio Berlusconi ha «censurato» una puntata del «Grande Fratello Vip» perché trash. A voi che vi fa?
«L’abbiamo già sedato come in Arancia Meccanica, funziona».
Se il successo sparisse andreste al GF?
«Mai. Ci siamo preparando al fallimento, ma preferiamo aprire una pizzeria, è più dignitoso fare un lavoro umile che andare in un reality».
Con la destra al governo il clima è cambiato, è più affine ai vostri personaggi razzisti e omofobi.
«A noi non cambia nulla, avremmo detto qualunque cosa in ogni caso, chi fa comicità non deve essere vittima della politica, bisogna sparare a destra e a sinistra. Come dice Ricky Gervais si può scherzare su tutto, anche sulle cose serie, sulle malattie, perché uno scherzo non cambia il corso degli eventi. A un comico, a un intrattenitore, si deve perdonare tutto: una battuta mal che vada è mal riuscita, non può diventare un’offesa. Il problema è quando i politici si fanno condizionare dai comici e i comici cominciano a fare politica. Noi siamo dei giullari al servizio di chi vuol prendersi in giro e prendersi in giro è sinonimo di intelligenza».
Radical chic
Trasformeremo Gigi D’Alessio. C’è un pubblico che lo snobba, diventerà un radical chic
Le donne al potere: al governo Meloni, all’opposizione Schlein...
«Sono due donne intelligenti, finalmente adesso si può fare ironia perfino sulle donne».
Mai pentiti di una battuta?
«Mai, al massimo ci siamo pentiti di non averla detta».
Vi bacerete come Fedez e Rosa Chemical?
«In realtà lo abbiamo già fatto con Achille Lauro... Il bacio sul palco di Sanremo è una provocazione vecchia, un gesto non delicatissimo nei confronti di quella platea, immaginiamo l’imbarazzo davanti ai figli di una signora di una certa età di Cosenza».
Ecco. Voi siete l’incarnazione dell’italiano medio...
Amedeo: «Non l’incarnazione, noi siamo l’italiano medio. Io vivo a Foggia, frequento gli stessi amici di sempre, gli stessi bar e ristoranti, capisco il clima vero che si respira».
L’Italia è razzista?
«No, non più, fa finta, fa comodo a qualcuno dire che lo è. Il meccanismo che siamo tutti uguali non è ancora oliatissimo, rimane qualche vecchio pregiudizio, ma con il crescere delle nuove generazioni andrà via. Vale lo stesso per l’omofobia: gli omosessuali oggi non devono più nascondersi come 30 anni fa».
Il ponte sullo Stretto?
Amedeo: «Mi piace immaginarla come una favola infinita, mi vedo tra 20 anni a parlare ancora dell’ipotesi del ponte sullo Stretto... È un argomento che ha sempre tanto appeal, crea tanto hype».
Pio: «Io quando lo faranno prenderò comunque il traghetto».
Checco Zalone dice che un comico per far ridere non deve dare l’impressione di avere una vita sessuale.
«È facile per lui, è brutto forte di natura. Noi invece abbiamo una fissa, quella è».