Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  marzo 23 Giovedì calendario

Mezzo governo a Vinitaly, per festeggiare il record dell’export

Il vino è il campione del made in Italy. Con 7,4 miliardi di export netto, balza al primo posto per il saldo positivo nella bilancia commerciale. Lo attesta il rapporto presentato ieri dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia. È un Vinitaly rinnovato, più snello e concentrato sugli affari per vignaioli e operatori, quello che si terrà a Verona dal 2 al 5 aprile prossimi.
Mezzo governo è pronto a trasferirsi tra i padiglioni, con in testa il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida. Arriveranno poi i ministri Sangiuliano, Santanchè, Schillaci, Urso. È attesa la conferma della premier Meloni. Una spinta ad un settore che, secondo gli ultimi dati, vale 31,3 miliardi di euro e impegna 530 mila aziende con 870 mila addetti. Nel saldo commerciale, le bottiglie tricolori hanno sorpassato il nucleo duro delle 4 A del made in Italy (abbigliamento, alimentare, arredamento, automazione) che vale 200 miliardi di euro l’anno. Barolo, Brunello e Prosecco (e tutti gli altri), meglio della gioielleria (+6,8 miliardi), della pelletteria (+6,7) e dell’abbigliamento (+6,4). Dal quarto al primo posto in un decennio.
Nel 2001 venivano vendute oltre confine bottiglie per 2,5 miliardi, ora si sfiorano gli 8. Negli ultimi 12 anni l’export dalle vigne è aumentato del 79%. «Numeri che dimostrano come il vino sia diventato un capitale strategico per l’Italia – dice l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – la strada per crescere passa dall’export, che ora genera il 54% del fatturato».
«Il governo al Vinitaly di quest’anno, non darà solo sostegno – annuncia il ministro Lollobrigida – lancerà la controinformazione positiva: per la prima volta da 4.000 anni qualcuno sta affermando in Europa che il vino fa male in assoluto. Noi diciamo che fa male eccedere, ma anche bere troppa acqua può far male. Il vino è cultura».
Per dimostrarlo Lollobrigida ha realizzato un’idea nata con il presidente di Veronafiere Federico Bricolo: portare al Vinitaly dagli Uffizi due capolavori, il Bacco di Caravaggio e il Bacco bambino di Guido Reni. «Una mostra – commenta Alessandro Regoli, direttore di WineNews – che unisce arte e vino per raccontare la bellezza e la forza economica dei territori italiani».