Corriere della Sera, 23 marzo 2023
La segretaria Pop
ROMA Elly-pop, come qualcuno al Nazareno ha ribattezzato la segretaria, ha dimostrato sin dal suo esordio alla guida del Pd che non intendeva seguire i tradizionali binari della politica italiana. La notte della vittoria ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti ma non ha previsto domande. Ciò che doveva restare dell’incontro con i rappresentanti dei media doveva essere soprattutto l’iconica frase: «Anche stavolta non ci hanno visto arrivare».
E anche dopo Schlein ha evitato di tenere la classica conferenza stampa che da sempre segna il debutto dei leader dem. Meglio la piazza o le trasmissioni tv. Non quelle nazional-popolari. Piuttosto, i programmi pop quel tanto che basta. Perciò ha detto subito di sì a Fabio Fazio e ad Alessandro Cattelan. Con entrambi i conduttori ha mostrato un volto sorridente, con entrambi ha svicolato di fronte alle domande più spinose.
La Schlein di lotta si presenta in piazza con il parka e talvolta con il pugno chiuso. La Schlein televisiva arriva in blazer e camicia spesso fantasia. Punto fisso del suo abbigliamento, le sneakers bianche e i jeans, che lei porta senza cintura. Per questa ragione ogni tanto la si vede contorcersi: niente di grave, semplicemente sta rimettendo a posto la camicia che è fuoriuscita dai jeans un po’ larghini.
Cannabis e attivisti
La legalizzazione della cannabis è un buon modo di contrastare le mafie
I muri imbrattati? Stanno chiedendo solo di ascoltare la scienza
Qualche opinionista, ma anche più di un Pd, l’ha criticata perché non ha ancora ben spiegato quali siano i punti del suo programma, se non per generici accenni. Ma Schlein è tutt’altro che naif: lei fa politica così e addio schemi tradizionali. E poi vuole ancora prendere le misure: rispetto al suo partito, agli alleati e agli avversari.
Schlein è una che pianifica: non improvvisa. Ed è questo uno dei motivi che la spinge a eludere le domande più delicate. Va da Fazio, blazer glicine, jeans e sneaker, lui le chiede se è stato un errore rompere con i 5 Stelle e lei ribatte parlando del salario minimo che può essere una «battaglia comune di tutte le opposizioni». Fazio tenta un’altra strada: è più vicina a Conte o a Calenda? La segretaria dem replica: «Preferiamo stare vicino alla gente che non ce la fa». Fazio non si arrende: e il termovalorizzatore del sindaco pd Gualtieri? Schlein lo disarma con un: «Su argomenti come questo ci confronteremo con gli amministratori locali». Però non dice di no a una foto con i Cugini di Campagna, anche loro ospiti della trasmissione, che dopo confesseranno di non sapere chi sia Schlein.
Non è che a Cattelan sia andata meglio l’altro ieri sera. Quello che la segretaria dem voleva dire lo ha detto: è «favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere» e capisce gli attivisti di «Ultima generazione», anche se non ne condivide i metodi. Però il conduttore gli chiede anche della reazione di Nardella davanti a palazzo Vecchio imbrattato e lei sorvola. In compenso è prodiga di particolari su di sé, confessa di avere «l’ansia da prestazione» e di sentirsi ancora un’universitaria che beve le birrette sotto i portici. Nel finale non disdegna di esibirsi al pianoforte in «Imagine» di Lennon.
Poi c’è la piazza. Anzi, le piazze. Il suo primo atto da segretaria è stato quello di andare alla manifestazione antifascista di Firenze. Poi c’è stato il corteo di Milano per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali (Schlein ha annunciato una proposta di legge ad hoc), il Congresso della Cgil e la manifestazione di «Libera» contro le mafie. E anche se Prodi, che la leader dem stima e ammira, ha ammonito «guai alla sola piazza», Schlein non ha intenzione di disertare le manifestazioni. In compenso ieri ha disertato l’aula e l’intervento di Meloni. «È a Bruxelles per preparare la sua due giorni in quella città», spiegavano al Nazareno. E in effetti ieri sera ha cenato con i suoi eurodeputati e oggi è attesa al prevertice del Pse. Ma molti dem sono rimasti spiazzati dalla sua assenza e qualcuno malignava: «Si parlava di Ucraina, tema su cui Conte ha fatto l’ultrà pacifista e lei ha preferito non farsi coinvolgere nelle polemiche e nelle dichiarazioni».