Corriere della Sera, 22 marzo 2023
Adozione particolare. Domande e risporte
Per Eugenia Roccella, ministro della Famiglia, il riconoscimento dei figli omogenitoriali già c’è: «Passa per l’adozione in casi particolari», ha detto.
1 Che cos’è l’adozione in casi particolari?
Secondo l’articolo 44 della legge 184/1983 viene tutelato il diritto del minore ad avere una famiglia in situazioni che non avrebbero consentito di giungere a un’adozione piena.
2 Che differenza c’è con l’adozione piena?
I requisiti richiesti e la procedura sono più agevoli. Per adottare un bimbo occorre una coppia coniugata, quindi un uomo e una donna, che convive da almeno tre anni e che, in base a una serie di verifiche fatte dal giudice in collaborazione con i servizi sociali, viene ritenuta idonea.
3Quali sono i «casi particolari»?
L’adozione è permessa anche se non ricorrono le condizioni di quella piena in alcuni casi: ad esempio quando c’è un «preesistente rapporto stabile e duraturo», come può essere una parentela o un prolungato periodo di affidamento, o se il minore è figlio dell’altro coniuge. In questi casi, ad esempio, ad adottare può essere anche un single.
4 Può essere automatica l’adozione particolare dei bimbi nati da maternità surrogata?
No. È subordinata a un accertamento giudiziale di conformità al superiore interesse del minore.
5 Il bambino nato da madre surrogata e riconosciuto all’estero può essere iscritto automaticamente all’anagrafe?
Solo dal genitore biologico. Quindi sarà riconosciuto come padre solo il committente che ha fornito il seme alla donna che lo ha partorito.
6 Il bambino nato da gestazione per altri ha minori diritti dei figli naturali?
Da subito viene riconosciuto il rapporto genitoriale con il padre biologico e accede a tutti i diritti degli altri bambini: scuola, sanità.
7 Esiste un diritto del bambino a conoscere la madre che ha portato avanti la gestazione?
Esiste un diritto fondamentale della persona a conoscere le proprie origini. Lo stabilisce la Consulta e la Corte europea dei diritti dell’uomo.