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 2023  marzo 22 Mercoledì calendario

Lavorare al ministero a titolo gratuito

La piaga sociale della nostra epoca è la disoccupazione dei benestanti. Per farvi fronte, un bando del ministero dell’Università (scoperto da Open ) offre a quindici laureati in facoltà scientifiche un prestigioso impiego a tempo pieno, ma a titolo gratuito. Questo per scoraggiare chi, pur avendo gli altri requisiti, fosse sprovvisto di quello essenziale: la libertà dal bisogno di lavorare per campare. Una scoria volgare del passato, di quando ancora si pensava che il lavoro dovesse consistere in una prestazione a cui corrispondeva una retribuzione. Il tipico meccanismo egoistico che subordinava il piacere di produrre benessere per gli altri al bieco tornaconto personale. Ora, invece, chiunque abbia una buona rendita o una famiglia solvibile alle spalle può serenamente accostarsi a importanti incarichi, anche pubblici, senza la tagliola ricattatoria dello stipendio. Certo, la gratuità rimane un’ingiustizia, perché il lavoro va pagato, e pure bene. Si potrebbe porvi rimedio prevedendo che ogni assunto a tempo pieno versi ogni mese un contributo-spese al ministero. Oltre a ridurre il debito pubblico, una simile mossa avrebbe il merito di mettere definitivamente fine alla fuga dei cervelli, nel senso che a quel punto in Italia non ne resterebbe più neanche uno.
P.S. Il bando è dell’8 marzo, ma la ministra Bernini se ne è accorta ieri sera e lo ha fatto ritirare «per errore tecnico». Spero che al burocrate che lo ha emesso venga chiesto d’ora in poi di lavorare a titolo gratuito.