il Fatto Quotidiano, 21 marzo 2023
Biografia di Lucio Battisti
Artista «L’artista non segue il suo pubblico, ma lo anticipa»
Diploma Diplomato elettrotecnico.
Talenti Giardiniere, idraulico provetto, smontava vecchie radio, alla fine appassionato di filosofia.
Rivelazione Rivelazione, nel Sanremo 1964, non per Mina o Celentano, ma per Bobby Solo. «Trovai che Una lacrima sul viso era veramente una cosa nuova rispetto agli interessi e alla cultura che avevo allora» (Ernesto Assante Lucio Battisti Mondadori, Milano 2023).
Milano Lucio a Milano che diventa maniaco dei planetari e anche dei fenicotteri rose che si vedono dai cancelli di Villa Invernizzi.
Fonicamente «Voce fonicamente non accettabile» (verdetto Rai al provino di Lucio Battisti).
Linda Alessandro Colombini, sentita Balla Linda, impone a Battisti e a quelli della Ricordi: «Questa la devi cantare tu». Il critico di Sorrisi quando esce il disco: «Voce un tantino ruvida, si potrebbe definire di vetro-cemento». Lucio: «Linda era una ragazza americana, con cui ebbi una storiella. Niente di importante né per me né per lei».
Voce «La mia è una non-voce. Le canzoni, invece di cantarle, potrei anche parlarle, come gli antichi “fini dicitori”. Però cantando le canzoni che compongo queste risultano più complete, più sentite».
Martinitt Angelo Rizzoli vede il debutto di Lucio Battisti al Festival di Sanremo con Un’avventura (1969) e dice: «Lo spedirei subito dal parrucchiere e lo farei rapare a zero, come usava dai Martinitt! E comunque non avrà mai successo».
Sanremo 1969 «È cominciato ed è finito il Festival di Sanremo. Le città erano deserte; tutti gli italiani erano raccolti intorno ai loro televisori. Il Festival di Sanremo e le sue canzonette sono qualcosa che deturpa irrimediabilmente una società. Quest’anno, poi, le cose sono andate ancora peggio del solito: perché c’è stata una contestazione, seppur appena accennata, al Festival. Ciò che si contesta sono infatti i prezzi dei biglietti per ascoltare quelle povere creature che cantano quelle povere idiozie: e si protesta moralisticamente contro il privilegio di chi può pagare il prezzo di quel biglietto. Non ci si rende conto che tutti i sessanta milioni di italiani, ormai, se potessero godere di questo famoso privilegio, pagherebbero il prezzo di quel biglietto e andrebbero ad assistere in carne e ossa allo spettacolo di Sanremo. Non è questione di essere in pochi a poter pagare quelle miserabili ventimila lire ma è questione che tutti, se potessero, pagherebbero. Tutti, operai, studenti, ricchi, poveri, industriali, braccianti…» [Pier Paolo Pasolini]
Piazza Fontana «Quel pomeriggio del 12 dicembre 1969, alle 16.37, quando in piazza Fontana a Milano scoppiò la bomba alla Banca nazionale dell’agricoltura. Lucio era nel mio ufficio, in galleria del Corso. Il padre di Mogol disse subito: “Questa è una bomba”. E noi due: “Una bomba? Di pomeriggio? A Milano?»» [Mara Maionchi]
Me «Ho avuto ragione. Prima nei confronti di mio padre e mia madre che non volevano saperne di lasciarmi fare, poi nei confronti dei discografici che avevano cominciato col dire che le mie canzoni erano anticommerciali. Ha fatto qualcosa per renderle vendibili? No, erano gli altri che si sbagliavano, pensavano non ci fosse spazio a livello popolare per uno come me. Io sono sempre andato dritto e cerco sempre di superarmi. Verrà il momento in cui potrei anche staccarmi dal pubblico, ma non importa, se avverrà andrà bene lo stesso perché l’ho voluto io, badando ad accontentare sempre prima di tutto me stesso» [intervista con Giuseppe Barigazzi, Il Giorno]
Insieme All’inizio Fiori rosa, fiori di pesco voleva farla cantare a Mina ma poi ci ripensa e se la tiene per sé. A Mina dà Insieme. A Lei non piaceva. Detto Mariano: «Io rimasi ammutolito, mentre Lucio riprendendosi subito le fa: “Mina, ma l’abbiamo fatto con tanto amore, prova almeno a cantarlo”. E lei: “Va bene, se lo avete fatto con tanto amore lo vado a cantare”. Lo canta, Lucio e io ci guardiamo in faccia e le diciamo: “A noi sembra perfetta, potremmo anche tenere questa”. E lei rispose, usando un linguaggio piuttosto colorito: “Ma neanche per sogno, non mi piace. Adesso la ricanto. Però l’arrangiamento comincia a convincermi”» [Assante, cit.].
Stonato Mogol stonato, Lucio Battisti tirchio.
Pittore Lucio Battisti pittore, soprattutto di tubetti di concentrato di pomodoro.
Flash I flash gli fanno male agli occhi.
Supermercato Lucio Battisti in fila al supermercato di Molteno, dove ci sono un mucchio di ragazze. Le ragazze, festanti: «Sei Lucio Battisti?» Lucio Battisti: «Magari» [testimonianza di Mara Maionchi].
Baglioni Con Claudio Baglioni aveva chiuso perché una volta a Los Angeles gli aveva detto in faccia che lo considerava l’erede della tradizione italiana alla Claudio Villa. Baglioni si offese a morte.
Luca Il figlio Luca, nato alle 13.59 del 25 marzo 1973. Camera 418 della clinica milanese San Pio X.
Fedayn «Mentre lei in bagno si stava pettinando, lui se ne stava, in pigiama, sdraiato sul letto, in attesa della sua compagna. In quell’istante due paparazzi tentavano il “colpo” e facevano irruzione nella camera 418, quella abitata dalla coppia celebre. Il solo Battisti veniva immortalato, monumento del padre felice ma disorientato dall’assalto. Volavano male parole, i due fedayn erano scacciati e da quel momento il quarto piano del San Pio X diventava una fortezza, un impenetrabile bunker» [Tv Sorrisi e canzoni].
Infelicità «L’unico vantaggio che Battisti ha ricavato dal suo successo è il danaro, ma gli serve a comprarsi l’infelicità che preferisce» [Novella 2000].
Schiena Fatma Ruffini (Mediaset) gli offre qualsiasi cifra per partecipare a Una rotonda sul mare. Fa da tramite Pietruccio Montalbetti. Battisti a Pietruccio: «Chiediamo tre miliardi, uno per me, uno per Grazia e uno per te. Ma ad una condizione: io devo entrare di schiena sul palco da un lato e uscire dall’altro». Non se ne fece nulla
Agnelli Agnelli, che dopo essersi sentito rifiutare un cachet di due miliardi per averlo al Regio, commenta: «Riusciamo a parlare con Breznev in trenta secondi e non riusciamo a parlare con Battisti»
Successo «Il successo è un veleno» (Lucio Battisti)
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