il Fatto Quotidiano, 20 marzo 2023
Chiamare i cani con i nomi degli attori
Ho sempre preferito dare ai cani che ho avuto, o che ho incontrato, dei nomi comuni, da essere umani, diciamo dei nomi propri. Detesto quelli che chiamano i cani: Pongo, Rex, Birillo, Fido, etc. Per esempio, uno dei primi cani che ho conosciuto, e con il quale ho simpatizzato, l’ho chiamato Enrico Maria, proprio come il grande attore Enrico Maria Salerno, questo perché sono contraria al famoso e falsissimo luogo comune che definiva definiva gli attori “non bravi” dei cani. Per rispetto ai cani soprattutto! Mentre passeggio con la mia Nina al parco, in un pomeriggio di primavera, noto in lei un portamento elegante, austero e sorridente che mi ricorda una grande attrice: Mariangela Melato. Ho cominciato a fare questo gioco: a chiamare Nina Mariangela, e gli altri cani che incontro tutti i giorni al parco, con nomi di grandi attori del teatro italiano. La volpina del mio vicino per esempio, con quel guaito irresistibile, è Rina Morelli. Un labrador bianco, dall ’aria smaliziata e sorniona è Giorgio Albertazzi, che non a caso, vedo sempre seguire con grande interesse una setterina femmina rossa ramata, che ho chiamato naturalmente Anna Proclemer. Il meticcio bianco con l’aria furbetta e il muso un po’ sbilen – co è Luciano Salce. Poi c’è Tino Buazzelli, un molosso bonario e rumoroso. Ma anche Tino Carraro, un pastore tedesco dallo sguardo sagace. Mentre Paola Borboni, una maltesina anziana, claudicante, abbaia contro tutto e tutti, in particolare contro con un gattone che si chiama Carmelo Bene. Il mio preferito è Paolo Poli, un dalmata elegantissimo e sorridente, che corre dietro ad Amedeo Nazzari, un fascinoso levriero afgano. La più simpatica e senz’altro la più spiritosa è Franca Valeri, una cavalier king charles spaniel dal manto bianco e nero, che se parlasse direbbe sicuramente “Pronto mamma’ …”. H
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