MowMag, 19 marzo 2023
Meloni alla Cgil dimostra che le differenze tra destra e sinistra ci sono eccome
La dicotomia destra-sinistra data per morta negli ultimi anni, è oggi più viva che mai come dimostra la partecipazione di Giorgia Meloni al congresso della Cgil a Rimini. Da un lato il Presidente del Consiglio espressione di un partito conservatore, dall’altro il sindacato rosso rappresentato da Landini. L’avvento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi ha rappresentato un fatto storico determinando uno scossone nel panorama politico italiano, non solo per la prima volta l’Italia ha un premier donna ma anche il leader di un partito conservatore a guidare il Paese. Nonostante negli ultimi anni Fratelli d’Italia abbia compiuto un importante percorso di apertura ad altre anime e correnti politico-culturali, rimane un partito di destra sebbene si tratti di una destra conservatrice in grado di dialogare con mondi e tradizioni differenti. Perciò, molte delle politiche portate avanti da Giorgia Meloni sono in linea con un pensiero di destra. Di contro, l’elezione di Elly Schlein a segretario del Partito Democratico ha determinato un posizionamento più radicale del Pd su vari temi con l’obiettivo di spostare il partito su una linea più di sinistra.
Se consideriamo le categorie di destra e sinistre ancora vive, dobbiamo però tenere in considerazione l’evoluzione di questi concetti negli ultimi anni sia nei temi trattati sia nel linguaggio. Luca Ricolfi, nel suo ultimo libro La mutazione. Come le idee di sinistra sono mutate a destra, spiega come molte battaglie care alla sinistra (a partire dal tema del lavoro e dalla vicinanza ai ceti più deboli) siano oggi affrontate dai partiti di centrodestra. D’altrocanto, osservando i flussi elettorali, si evince come nei quartieri più ricchi delle grandi città vinca il Pd, mentre nelle periferie Fratelli d’Italia e Lega sono i partiti più votati. L’accusa spesso rivolta alla sinistra è di rappresentare gli interessi “delle Ztl” e di aver abbandonato i lavoratori diventando “radical chic”. Al netto delle semplificazioni e degli slogan, ciò è in parte vero ed è testimoniato dallo sbilanciamento sul tema dei diritti delle minoranze nella linea del nuovo segretario. In realtà, non è nulla di nuovo perché già da vari anni la sinistra liberal e woke americana porta avanti questi argomenti. Di contro, la presenza di Giorgia Meloni al congresso della Cgil è anche un evento dal forte significato simbolico perché testimonia come il lavoro sia una priorità per il governo ma con un approccio e una visione molto diversa da quella di Landini e compagni. La Meloni ha infatti sintetizzato una visione economica conservatrice esprimendosi contro il reddito di cittadinanza, smontando la proposta del salario minimo, sottolineando il ruolo degli imprenditori, proponendo un taglio delle tasse. La destra rimane quella di sempre portando avanti le battaglie care al suo elettorato e in linea con i valori conservatori dedicando però maggiore attenzione ai ceti deboli su temi come la transizione ecologica, è la sinistra a essere cambiata. La coppia Schlein-Landini sarà in grado di risollevarla o di affossarla definitivamente?