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 2023  marzo 18 Sabato calendario

Elogio del buio

Vista dallo spazio, la Terra è illuminata a giorno. Le metropoli brillano, le arterie principali sono costellate di luce e ogni nazione sembra fare a gara per sconfiggere le tenebre del buio cosmico. Siamo mammiferi diurni, nel buio si sono sempre annidati i predatori e l’oscurità ci mette a disagio. Ma adesso abbiamo passato il segno e l’inquinamento luminoso si sta dimostrando il killer silenzioso della natura, capace di mandare in tilt gli uccelli, confondendo le piante, stravolgendo i cicli riproduttivi e rubandoci il sonno. La natura esige equilibrio, invece, il celebre cielo stellato cui alludeva Kant e che ispira i poeti dalla notte dei tempi, è ormai invisibile, tanto che per andare a caccia di stelle cadenti, gli scienziati e gli innamorati devono spingersi in mare aperto, lontano da tutto, accogliendo finalmente l’oscurità.
MALESSERE
L’inquinamento luminoso è un malessere che ricade anche sull’uomo. La luce naturale regola il ciclo circadiano e la produzione ormonale, però le nostre case sono piene di luce artificiale dalle lampadine agli schermi degli smartphone che ci seguono sino a letto eccitando la mente e sobillando le sinapsi. Il grande nemico sono le radiazioni di luce blu, quella frequenza luminosa che inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno, prodotto dalla ghiandola pineale a partire dal tramonto. Non a caso, assistiamo ad un boom di app sulla meditazione, pillole per evitare bruschi risvegli e la tecnologia degli smartwatch sta puntando con decisione proprio sulle funzioni che monitorano il sonno.
CONTROTENDENZA
Ma c’è un uomo - Johan Eklöf - che decanta la bellezza delle tenebre, un pensatore svedese che si è mosso in controtendenza rispetto all’elogio dello sfarzo luminoso, tanto da guadagnarsi una meritata vetrina internazionale con il suo saggio, Elogio del buio (pubblicato da Corbaccio, traduzione di Francesca Pe’). Johan Eklöf come recita il sottotitolo - ci invita alla riscoperta della bellezza della notte in difesa dei ritmi naturali di tutti gli esseri viventi. Biologo, studioso di ecosistemi notturni e appassionato di pipistrelli, firma un saggio poetico illustrando le piroette delle falene al calare delle tenebre, i prodigi ottici dei gufi e le meraviglie delle creature degli abissi marini ma ci mette in guardia: «Metà degli insetti della Terra sono notturni e stanno scomparendo». Le cause sono molteplici dalle tossine alla deforestazione ma per risolvere l’inquinamento luminoso basterebbe davvero poco e sarebbe un risparmio garantito per tutti.
Un capitolo dopo l’altro, Eklöf riflette e ci accompagna in una presa di coscienza necessaria. Se è vero che esiste sin dal 1991 la giornata contro l’inquinamento luminoso, oggi il cielo di Hong Kong e Singapore è ben milleduecento volte più luminoso di quello naturale. Non solo. Gli uccelli migratori smarriscono la rotta, le tartarughe marine neonate non si orientano più, la caduta delle foglie degli alberi in città viene posticipata per l’inganno della luce artificiale perenne e in Italia c’è un lampione ogni tre abitanti, il triplo della Germania.
Però qualche segnale positivo c’è. Ad esempio, in Europa si stanno lentamente diffondendo i Dark Sky Park, come il parco Attersee-Traunsee in Austria, luoghi in cui le sorgenti luminose sono schermate, tanto da poter osservare tutta la maestosità del cielo stellato ad occhio nudo. Al termine del volume, Eklöf firma anche un suggestivo Decalogo del difensore del buio, invitandoci a prendere un treno notturno, a compiere una passeggiata nella natura dopo il crepuscolo, «permettendo agli occhi di abituarsi all’oscurità». Elogio del buio è anche un grande manifesto contro lo spreco energetico - «spegni la luce quando esci da una stanza e di notte lascia il giardino al buio», invitandoci ad usare luci calde, «leggendo a luce di candela» e imparando a condividere «l’intimità del buio» con le persone a noi care.
LA LOTTA
Dopo aver letto le pagine del filosofo è impossibile non riflettere sul significato ultimo di questa lotta senza quartiere che manda fuori giri la natura e distrugge il nostro ciclo sonno/veglia. In fin dei conti, non dovremmo far altro che accettare la notte, accogliendola nella nostra giornata, assecondandone il ritmo, per poi risvegliarci al sorgere del sole, riscoprendo la bellezza di un modo di vivere senza tempo. Eklöf ha ragione, le stelle sono sempre lassù, anche se non le vediamo. Ecco perché dovremmo fare la pace con le tenebre, accogliendo il buio e il suo mistero.